letture ed emozioni di un libraio
Leggendo I.J.Singer
in risonanza con Bonhoeffer
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La
famiglia Karnowski
Reb Efraim è convinto che
tutto l'odio delle altre nazioni contro gli ebrei
derivi dal fatto che loro non comprendono
i testi della tradizione ebraica.
Perciò bisogna spiegarli ai gentili,
mostrare loro tutti i tesori che contengono
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Non riusciva a concepire
che potesse accadere una cosa del genere.
A lui?
Lui che era fuggito dall'ignoranza
e dall'oscurantismo dell'Est
per la cultura e i lumi dell'Ovest?
Lui che parlava un tedesco impeccabile
ed era membro del consiglio di amministrazione
della più grande sinagoga di Berlino?
Un erudito che sapeva tutto su
Moses Mendels, Lessing, Schiller?
Un onesto commerciante
proprietario di uno stabile in città,
padre di figli nati nel paese,
arrestato insieme alla volgare plebaglia?
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Passato Tu
te ne vai, amato bene
e dolore amato duramente
Che nome darti? Distretta,vita, beatitudine
parte a me stesso, cuore mio - passato?
La porta da sé s'è rinserrata:
io odo i tuoi passi lenti
allontanarsi e perdersi.
che mi resta? gioia, tormento, desiderio?
Io so questo soltanto: tu te ne vai
- e tutto è passato
Dietrich Bonhoeffer
poesie
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non dimenticate che per via della
guerra
siamo nemici, disse pungente,
se avete paura rabbi Efrain,
me ne vado immediatamente |
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Georg era raggiante.
Sul volto abbronzato era impressa la gioia sfrenata dei giovani uomini nei primi giorni della guerra,
la gioia dell'avventura, di sentirsi importanti e intrepidi.
L'eccitazione, la foga, un pizzico di follia
gli brillava negli occhi
neri.
Anche Elsa ne era contagiata.
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L'amico
Non
dal greve suolo
dove sangue e stirpe e giuramento
sono potenti e santi
dove la terra stessa
contro follia e empietà
i benedetti vetusti ordinamenti
protegge e difende e vendica -
non dal greve suole della terra
ma dal piacere libero
e dalla libera esigenza dello spirito
che non abbisogna
di giuramento né di legge
è donato l'amico all'amico
Dietrich Bonhoeffer
poesie
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Quando un bambino era ammalato
e il medico di famiglia non sapeva dove mettere le mani chiamava a consulto un professore ebreo,
convinta,
come la maggior parte degli abitanti della città,
che in quel campo non avessero pari.
Analogamente custodiva
il suo denaro in una banca ebraica.
Ciò nonostante marito e moglie
sentivano gli ebrei estranei,
li classificavano tra le persone poco affidabili |
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Notte e silenzio
passi e grida delle guardie,soltanto.
Ascolti, nella casa silente
il loro tremare scoppiare,scricchiolare
quando a centinaia attizzano la brace
dei cuori?
Dietrich Bonhoeffer
poesie
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Nelle strade della città non era raro
incontrare giovani scatenati che lanciavano
urla selvagge, incitando a massacrare
tutti gli ebrei del paese.
E non erano solo persone del popolo,
c'erano anche studenti di buona famiglia.
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La vita è una burlona, rabbi Karnowski,
ama giocarci qualche tiro mancino.
Volevamo essere ebrei in casa e uomini in strada,
è arrivata la vita e ha messo tutto sottosopra:siamo
goym in casa ed ebrei in strada
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Passato
Vita che hai
fatto?
Perché te ne sei venuta? perché te ne vai?
Passato,quanto tu mi fuggi
non rimani tu il mio passato, il mio?
Dietrich Bonhoeffer
poesie
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Si divertivano a cambiare un solo dollaro contro milioni di marchi che distribuivano generosamente ai fattorini ( )
(La vedova Holbek)
Con gli affitti del mese non riusciva neppure a fare una buona spesa.
Per 2000 dollari in contanti vendette
gli edifici adorni di balconi,
putti e colonnine
che il marito aveva fatto costruire
per le generazioni future
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Il
furore e la voglia di uccidere il padre gli faceva fremere le mani.
Poi il senso di inettitudine prese il sopravvento e Jegor (il nipote di David
Karnowski) cominciò ad immaginare di volgere quella violenza contro se
stesso.
Non vedeva più alcuna speranza in questo mondo.
Nessuno lo capiva.
Era
respinto da tutti, umiliato, debole, balbettava.
Fin dalla nascita era condannato
a soffrire perché era una disgraziata mescolanza di due razze opposte che si
combattevano a vicenda,
e così sarebbe stato per il resto della sua vita, non
poteva aspettarsi altro se non eterni conflitti e fallimenti.
Era meglio porre
fine ai suoi giorni
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Chi sono, io?
Chi sono,io? Mi dicono spesso
che esco dalla mia cella
calmo e lieto e saldo
come il padrone dal suo castello
Chi sono,io? Mi dicon anche
che sopporto i giorni della sventura
impavido e sorridente e fiero
come chi è avvezzo alla vittoria.
Io,in realtà, sono ciò che gli altri
dicono di me?
O sono solo ciò che so io di me stesso?
Inquieto,nostalgico,malato come un uccello in gabbia
bramoso di un respiro vivo
Come mi strozzassero la gola
affamato di colori
di fiori, di voci d'uccelli
assetato di parole buone, di presenza umana
tremante di collera davanti all'arbitrio
e alla più meschina umiliazione
Roso per l'attesa di grandi cose
Impotente e preoccupato per l'amico ad infinita distanza
stanco e vuoto per pregare, per pensare, per creare
esausto e pronto a prendere congedo da tutto
Dietrich Bonhoeffer
poesie
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Poi si lavò le mani, disse a Teresa
di irrogargliele di alcool, e lanciò un ultimo sguardo al ragazzo ormai
addormentato, sulle cui labbra aleggiava ancora il sorriso colpevole del
figliol prodigo
che implora comprensione e perdono.
Jegor era in grave pericolo,ma, allo stesso tempo,
in qualche modo
guarito.
Era fiero di lui, di quel figlio ritrovato
che tornava a casa.
Teresa era al suo fianco, pallida e tremante
La famiglia Karnowski
Adelphi editore
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Da forze buone avvolto in modo
fedele e silenzioso
protetto e miracolosamente confidente
voglio queste giornate vivere con voi
ed entrare con voi nel nuovo anno
Quando su di noi discende il silenzio profondo
oh, lascia che udiamo quel timbro pieno
del mondo, che invisibile s'estende intorno a noi
di tutti i figli tuoi canto alto di lode
Da forze buone,
miracolosamente accolti
qualunque cosa accada, attendiamo confidenti
Dio è con noi alla sera e al mattino
e stanne certa, in ogni nuovo giorno
Dietrich Bonhoeffer
poesie
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La famiglia Karnowski
Singer Joshua Israel
Adelphi editore
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Poesie
Dietrich Bonhoeffer
Qiqajon Comunità di Bose
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