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Lettera al direttore
de L’Amico del Popolo
Egregio direttore,
la nostra provincia è “specifica” perché qui tutto costa di più, dai trasporti ai servizi, dalla cura del territorio al riscaldamento delle abitazioni, e se ci si mette il clima certi costi vanno alle stelle?
Certo, se la nostra provincia “vanta” davvero questa specificità, allora in nome della specificità dobbiamo semplicemente chiedere soldi, chiedere stanziamenti significativamente maggiorati per l’erogazione di vari servizi, e provvidenze finanziarie particolari “per la montagna”. Ci può sembrare giusto così, in nome della riconosciuta nostra “specificità”, in nome delle “pari opportunità”.
Ma si può andare ben oltre questa prospettiva, si può puntare sulla “valorizzazione” e non sull’”assistenza”.
Sarò anche troppo orgoglioso della nostra terra, nel dire che il Veneto è la regione italiana più bella e più ricca per storia e risorse.
Credo comunque che il territorio, di cui la città di Belluno è il capoluogo, abbia vere eccellenze in tutti i campi: quello turistico con apice Cortina, quello industriale con gli occhiali e l’industria del freddo, quello alimentare con il latte (il migliore del Veneto sotto l’aspetto organolettico), quello artigianale con la robotica industriale e quello storico artistico con le immense bellezze che ci coprono da Feltre al Comelico.
Un sistema di eccellenze frutto di una cultura montana che ha ancora molto da dare al Veneto e all’Italia.
Mi spingo a dire “Noi abitiamo la terra più vicina al paradiso!”.
Ed ecco il punto: noi dovremmo in primo luogo desiderare che queste eccellenze l’intero Veneto le senta come proprie e, per alcuni aspetti (aria acqua boschi), come condizione indispensabile per la sua sopravvivenza.
Un abisso culturale e politico separa questa prospettiva da quella della “specificità”
Non dobbiamo chiedere dunque di essere semplicemente “assistiti” nello sforzo di rimanere attaccati alla nostra terra, ma rivendicare un ruolo adeguato alle immense risorse strategiche che la nostra cultura e la nostra terra possiedono a vantaggio delll'intero Veneto e dell'Italia
Noè Zanette
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La crisi! Solo una dura immane consolidata realtà sociale,Angelo Paganin Basta con le politiche di emergenza! E' necessario rivedere per l'occupazione: - Favorire l'ingresso dei giovani nel lavoro dall'età adolezenziale - I corsi di formazione nella maggior parte dei casi sono solo un business per chi li attiva - accompagnare e rigenerare chi è caduto in difficoltà - Costruire una vera rete per la solidarietà |
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Imparare a far di conto, irrobustire il cervello:
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Domenica in Albis
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Eliminate le province, L'avvio della discussione parlamentare sul disegno di legge costituzionale di iniziativa governativa, A.S. n. 1429, non potrà non soffermarsi sul nuovo Titolo V, che intende ridisegnare i rapporti Stato-Regioni-autonomie locali territoriali. In particolare lascia perplessi il perdurare della ripartizione delle competenze legislative tra Stato e Regioni sulla base delle materie che un costituzionalista del calibro di Livio Paladin aveva a più riprese definito etichette vuote e senza contenuto. Forse sarebbe stato più utile, sulla scia anche dell'esperienza comunitaria, ragionare per politiche pubbliche. Ancora una volta si è persa l'occasione per un autentico ridisegno federale dell'ordinamento costituzionale, limitandosi a spostare materie da una parte all'altra.
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Belluno (e Sondrio): Una provincia elettiva che riconosca le Vallate.
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Una provincia lasciata senza difese,
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Quaderni Bellunesi.Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia" |