Una sola specialità ospedaliera per la provincia, ma due ULSS
Lettera inviata al direttore de Amico del popolo
Trovo sull’ultimo numero dell’Amico del Popolo una bella lettera di Gianmario Dal Molin a sostegno dell’ULSS n.2 di Feltre: ha ragioni da vendere Gianmario.Gli risponde il direttore dell’Amico proponendone invece la chiusura: anche il direttore ha ragioni da vendere.
La cosa non appaia strana. Nessuno dei due, infatti, àncora il problema ad un valore di base condiviso come potrebbe essere, ad esempio, la salute dei cittadini.
Di fatto, nei due scritti non appare mai la parola "malattia" e Gianmario dimentica, anche, la vera eccellenza feltrina che è Lamon. (d'altronde i feltrini non lo volevano)
Si pensi poi che il tema delle strutture sanitarie è affrontato dalla politica, dai nostri consiglieri regionali, con una dose massiccia di demagogia purtroppo funzionale al solo consenso elettorale.
Tento allora, caro Direttore, una sintesi dei tanti interventi sul tema delle strutture sanitarie in provincia, apparsi su Quaderni Bellunesi
(www.quadernibellunesi.it)
In linea di principio.
Le due ULSS di Feltre e Belluno sono chiamate non a risolvere un problema di potere politico o di tipo occupazionale, ma ad offrire ai cittadini il maggior livello possibile di salute e di benessere psico-fisico, che è il risultato sia un’azione di prevenzione, sia di contrasto alla malattia quando abita le persone.
Il contrasto alla malattia
In caso d’incidente grave o quando si ammala gravemente senza il preavviso di sintomi monitori, la persona ricorre, ovviamente, al pronto soccorso. Arriva in un ambiente sicuro?
La domanda è: quanti medici del pronto soccorso di Belluno, Feltre, Cortina, Pieve e Agordo saprebbero, ad esempio, distinguere un’influenza da una meningite acuta?
Un esempio, forse non appropriato, solo per affermare che nelle terre Alte i pronti soccorso sono indispensabili, ma solo se i medici interessati possono offrire un’assistenza adeguata.
I numeri per garantire un alto livello di professionalità non ci sono. Non resta che comandare quei medici ad un lungo e annuale percorso di aggiornamento in strutture di grandi dimensioni.(non è data una diversa possibilità)
La professionalità di un meccanico è frutto di un’esperienza continua, egualmente quella di un medico o di un avvocato.
L’operazione è per le ULSS è a costo zero.
Quando la malattia si annuncia con qualche sintomo la persona si rivolge ai medici di famiglia e, salvo rare eccezioni, fa poi esperienza dello specialista di turno.
Quaderni Bellunesi ha sempre sostenuto che i medici di famiglia dovrebbero essere responsabili di tutto il processo diagnostico, disporre di tutte le attrezzature tecnologiche necessarie, essere coadiuvati da tecnici e infermieri e proporsi in associazione per rispondere ai cittadini di un’adeguata dimensione territoriale.
La formazione continua dei medici di famiglia dovrebbe essere fatta nelle corsie di ospedale, anche per ricordare che la loro responsabilità non cessa quando il paziente entra in ospedale.
In fine la persona potrebbe necessitare di un ricovero in ospedale: troverà nella struttura bellunese o feltrina le risorse professionali adeguate?
La professionalità di un medico, l’abbiamo già detto, è largamente determinata dal numero dei casi che è chiamato a risolvere: la letteratura medica in argomento è copiosa e i numeri da essa proposti escludono quasi interamente sia Feltre sia Belluno
Qui nasce il punto veramente derimente, bisogna unificare le specialità: una sola chirurgia, una sola pediatria, una sola cardiologia ecc. per tutta la provincia di Belluno, ma due ULSS.
Lo impone l’organizzazione della struttura.
Lo impone un serio discorso di prevenzione.
Due ULSS. I soldi saranno ben spesi!
Zanette Noè
info@Quadernibellunesi.it
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