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Ecumenismo
E' passata la settimana di preghiera dell'unità dei cristiani.
Poche cose mi sono sembrate più false. Si prega per l'unità con
i protestanti o gli ortodossi, ma tra cattolici non si cessa di insultarsi, di gravarsi di
censure attraverso libri e giornali.
"Io sono di Paolo, io sono di
Apollo; e io sono di Cefa": è sempre stato così per la verità,
ma oggi le opzioni diverse nascono da scelte politico-partitiche che si
pretenderebbe fossero accettate dalla Chiesa o peggio hanno come
fondamento il rifiuto della chiesa-istituzione, la sufficienza con cui
si guarda all'autorità del papa.
L'anticlericalismo di ritorno
In Belgio un procuratore anticlericale umiliò quella chiesa con un trattamento insolente e barbarico e straziò il diritto spostando
l'incriminazione, come ormai da una decina d'anni negli Stati Uniti,
dalla responsabilità personale a quella istituzionale (concorso esterno).
Ed è stato così anche in Australia. Si sta cercando in Italia. La crociata contro la Chiesa ha trovato la sua strada maestra
generalizzado colpe di pedofilia sui sacerdoti. L'intellighentia cattolica che con i suoi alleati provvisori
domina i giornali e controlla le università italiane sembra godere nel suo assordante silenzio.
A difesa della Chiesa di Cristo risuonano solo le parole del papa.
I martiri di Cristo
Ogni giorno in India e nel mondo mussulmano vengono uccisi cristiani
(cattolici e non) colpevoli solo per la loro fede. Rattrista non sentirli
ricordare dalla Chiesa come Santi e Martiri. Le chiese e le piazze dove hanno versato il loro sangue
dovrebbero essere
considerate luoghi sacri e santi, più di tutte le Medjugorje
del mondo, perché li si è versato il sangue di Cristo, li si celebra l'unica Chiesa.
La crisi etico-morale
Ogni giorno uomini autorevoli della chiesa
denunciano il decadimento morale dell'occidente e della società italiana. Denunce giuste, forse, ma responsabilità che
attengono prima di tutto a noi cattolici e alla nostra chiesa che è la più imponente struttura educativa del paese.
Possibile che pochi si accorgano che la catechesi e la pastorale devono essere rinnovate non nei contenuti, ma nella comunicazione?
Amare la chiesa
Non c'è persona praticante, non ci sono sacerdoti o vescovi che non dicano di amare profondamente la Chiesa
Amare la Chiesa. Tre parole spesso vane, inutili e bugiarde. La Chisa si ama in ciscuno dei suoi catechisti, dei suoi sacerdoti,
la si ama nel proprio Vescovo e nel papa al quale si deve una stima e
venerazione incondizionata. |
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