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Riforma del mercato del lavoro
Ritornare alla costituzione
Si sta discutendo, già prima dell’entrata in carica del Governo Monti, della necessità di una profonda ed incisiva riforma del mercato del lavoro. Al di là dell’impianto che l’Esecutivo intenderà attuare, credo non si possa prescindere da un dato di fatto, ossia che l’apparato statale non è più in grado di fare fronte alle necessità proprie dello Stato sociale anche (ma non solo) a causa dei vincoli che derivano al nostro ordinamento da quello comunitario.
La stessa novella costituzionale dell’articolo 81 sul pareggio di bilancio non va forse in questa direzione?
La nostra Costituzione invece..
Tutto questo presuppone una non perfetta coincidenza tra obiettivi dell’Unione Europea e quelli dell’ordinamento interno, in particolare con riferimento al principio di eguaglianza sostanziale, con la conseguenza che invece di essere l’ordinamento comunitario a conformarsi ai principi proclamati nella nostra Costituzione, è l’ordinamento interno a modellarsi su quello europeo cominciando a ragionare essenzialmente e solamente in termini di eguaglianza formale e di diritto di non discrminazione.
La legge biagi invece....
Ciò è emerso con l’ultima riforma del mercato del lavoro: la legge Biagi. Questa contiene una serie di misure che hanno comportato uno strappo lacerante a tutta quella parte della Carta che disegna un impianto lavoristico rispettoso della dignità della persona umana, strappo che va dall’affermazione della obsolescenza dell’aspettiva del singolo al posto di lavoro all’affermazione del primato del mercato sul rapporto di lavoro. Anche la Corte costituzionale non ha fatto nulla per limitare questa pericolosa deriva, optando per una lettura del Testo fondamentale in senso decisamente liberistico, riconducendo persino gli eventuali interventi statali, che potrebbero essere necessari per indirizzare socialmente la libertà di impresa, nell’ambito dello sviluppo del mercato. Da qui la necessità di un recupero della centralità del lavoratore proprio alla luce dell’impianto delineato dalla Costituzione italiana, ove la professionalità in senso tecnico, seppur necessaria al progresso materiale e spirituale della Nazione, come afferma solennemente l’articolo 4, non è mai disgiunta dalla professionalità in senso umano.
I limini di una riforma
Diventa, pertanto, indispensabile una riforma che, se da un parte deve tenere a freno i costi del lavoro, dall’altra deve cercare sia di fornire una risposta politico-costituzionale alla crescente insicurezza sociale, la quale rappresenta il sottoprodotto dell’incertezza radicata nei meccanismi spontanei di mercato, sia di proporre strumenti di contrattazione adattabili alle singole specificità territoriali.
Daniele Trabucco
Università degli Studi di Padova
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Esperienza religiosa libertà e obbedianza. Sentirsi liberi, sostiene Vito Mancuso e fare di questa libertà una consegna all'amore, alla fede. Chi crede in Dio è abitato da una sottile ma insopprimibile nostalgia per le promesse che la vita contiene e che essa da se non realizzerà mai. Nostalgia per la potenzialità del senso ultimo di cui la mente è alla ricerca e che qui non troverà mai.
Nostalgia e quindi sofferenza. |
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Internet e i diritti fondamentali della persona umana nella costituzione. Internet e i diritti fondamentali della persona umana L'espansione sempre più massicia di internet e dei nuovi mezzi di comunicazione porta ad interrogarci sul rapporto tra la rete e la promozione dei diritti fondamentali della persona umana. Se da una parte internet consente una maggiore consapevolezza di questi diritti dall'altra alcuni abusi della rete ( pornografia minorile, violazione delle norme sulla proprietà intelletuale ...) rendono necessarie l'adozione di regole certe e sicure al fine di ottimizare le potenzialita stesse della rete In un convegno a Belluno,promosso dal Consiglio Pastorale Foraniale, è intervenuto il prof.avv. Gabriele Leondini ordinario di diritto pubblico dell'università di Padova |
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Sempre più difficile sostenere un governo Il mondo del lavoro ha bisogno di flessibilità sia in entrata che in uscita. Duro attacco dell'on. Paniz ai sindacati che si interpretano solo come sostenitori dei lavorato già garantiti dimenticando gli altri: la maggioranza. E il governo si impantana. Altrettanto duro l'on. Paniz con la politica economica del governo fatta di tasse, solo tasse. |
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Il lavoro nella nostra costituzione e nell'ordinamento comunitario. Quando si afftonta la teamtica del lavoro tanto la chiesa cattolica quantyo lo stato sono concordi nel ritenerla la più imporatente delle questioni sociali poiche l'attività lavorativa non si pone solo in funzione del progresso materiale e o spirituale della nazione ma coinviolge la persona umana nella sua totaleto sia sotto il profilo della dignita sia della responsabilità Di fronte ad un impianto giuslavoristico che si è modellato sempre di più sull'ordinamento comunitario si sente la necessità di un ritorno a quelle garanzie di uguaglianza sostanziale contemplate all'interno della nostra costituizione |
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3° Domenica di Pasqua. La liturgia insiste sulla risurrezione del Signore "nel suo vero corpo" e collega tale risurrezione corporea ancora una volta all'eucaristia. L'insistenza di Gesù sul realismo della sua risurrezione illumina la prospettiva biblica sul corpo. L'uomo non è completo se non nella unione di anima e corpo. Il corpo è quanto di più immesso Dio abbia messo a disposizione dell'uomo. Questo è il cristianesimo |
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Si vive insieme.Si vive insieme sempre per un progetto di vita. Il bilancio di Insieme Si Può è stato nel 2011 soddisfacente. 2,6 milioni di euro sono andati ai più poveri del mondo. Centinai i volonri di Insieme Si Può che hanno progettato la loro vita pensando a chi sta loro accanto anche se abita l'Africa:il loro lavoro è stato difficile, a volte faticoso, ma allo stedsso tempo entusiasmante. Hanno dato molto in professionalità e tempo, ma hanno ricevuto molto di più. |
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Riconoscere ill ruolo degli insegnanti nella scuola e nella società. Certamente c'è il problema di adeguare gli stipendi degli insegnanti, di stabilizzarne il servizio finalmente superando un precariato troppo diffuso, ma tutto questo è aggravato nella società italiana dal mancato riconoscimento delle tante professionalità che albergano nella scuola e che la società nè riconosce nè valorizza. Un mancato riconoscimento del ruolo degli insegnanti che è causa di tante improduttività, di spese nefaste, soprattutto negli enti locali, della diffusa incultura e non conoscenza che traccia il percorso della società civile. Il riconoscimento dello stato dell'arte da parte dell'assessore Maria Grazia Passuello già di per se offre motivi per pensare ad un cambiamento di rotta a cominciare da Belluno |
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Quaderni Bellunesi.Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia" |