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A memoria di Adriano Rasi Caldogno direttore generale dell’ULSS n.2
Imparare dalla storia
Immaginiamo l’on Leandro Fusaro lanciare strali dal Paradiso contro i feltrini che gli hanno scialacquato l’università. L’ateneo feltrino ha chiuso,infatti, i battenti per colpa dei sindaci che si sono succeduti fino a Vaccari, dei consiglieri regionali feltrini, di tutte le amministrazioni provinciali succedutesi fino a Bottacin e non da ultimo per colpa dell’intellighentia feltrina formata, tanto per capirsi, da tutto quel mondo culturale che si era assemblato per dire no alla fusione della Diocesi di Feltre con quella di Belluno (pur con qualche ragione, in questo caso).
Quale la colpa?
Non aver voluto fare dell’università di Feltre l’università della provincia. Sindaci e intellighentia forti dell’identità feltrina hanno guardato sempre e solo a Trento e Treviso come bacino ove offrire un percorso di studi per i giovani che intendevano laurearsi: non serviva un’università legata al territorio provinciale e alla sua economia.
Dabbenaggine e ovvia chiusura.
E nessuno ha pagato in solido per il danno recato a Feltre e alla Provincia.
Non sarà cosa diversa per l’ULSS di Feltre.
Sarà chiusa. Ma nel frattempo l’ospedale di Feltre avrà avuto il tempo per depotenziarsi. Non bastano i soldi, che comunque non ci sono, per garantire l’efficienza e l’efficacia di un ospedale se manca un vasto zoccolo duro di possibili clienti.
Per ogni specialità medica un solo primario per tutta la provincia è questa la tesi di Quaderni Bellunesi, ove possa essere comandato si può discutere.
Noè Zanette
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Quaderni Bellunesi.Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia" |
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