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Agricoltura
di Montagna
Situazione drammatica nelle cifre di Edoardo Comiotto
Quasi a farci eco, quasi a
rispondere al nostro ai nostri articoli on-line su "Quaderni
Bellunesi" sono apparsi in questi giorni due resoconti
giornalistici . Il primo sul Corriere delle Alpi: un'intervista a
Edoardo Comiotto direttore della Confagricoltura di Belluno che si
propone con una analisi della situazione del settore primario in
provincia.
"Negli anni 60, rileva Comiotto, la nostra provincia
presentava 101.000 ettari di prati e pascoli, adesso siamo scesi a poco
più di 47.000. Il patrimonio Bovino è sceso da 52.000 a 22.000 capi.
Le imprese zootecniche da latte sono appena 416 e di queste solo 328
consegnano alle 12 latterie cooperative provinciali mentre le altre
operano in vendite dirette, in particolar modo negli alpeggi.
Nel 1932
le famiglie collegate alle cooperative per la trasformazione del latte
erano 17.000., ma di contro la produzione del latte è passata dai
365.000 quintali di allora agli oltre 500.000 di oggi. Gli agricoltori
con età inferiore ai trent'anni sono31 mentre 141 hanno più di 65
anni."
E' morto Mario Bomsembiante
La seconda notizia è altrettanto funebre: è morto il 28 dicembre,
all'età di 81 anni, Mario Bonsembiante, già rettore dell'Università
di Padova e prima Preside della Facoltà di Agricoltura. Ne da notizia
l'Amico del Popolo che rileva l'impegno di Bonsempiante per Latte
Busche, per l'università di Feltre e per il Parco..
Io lo voglio ricordare per un altro motivo, per una costante che
ricorreva in risposta ad ogni intervista che gli facevo sull'agricoltura
di montagna, sulle quote latte, sulla politica agricola
europea:"per le sue qualità organolettiche, ripeteva Bonsembiante,
il latte della provincia di Belluno non ha paragoni nel Veneto"
Voleva per il latte bellunese la Denominazione di Origine Controllata
DOC
Mi sia permessa allora una domanda a Edoardo Comiotto, se vorrà
risponderci: perché non
abbiamo un latte con un preciso disciplinare di alimentazione per le
mucche (i 500.000 quintali di latte oggi prodotti ci suonano male) e,
quindi, un latte DOC.
Lui conosce certamente nomi e cognomi di chi vi si
oppose o meglio della classe politica che non volle farsi carico del
problema: non gli chiediamo di denunciare l'accaduto, l'abbiamo già
fatto in Quaderni Bellunesi, ma di offrire proposte concrete
immediatamente percorribili per raggiungere oggi l'obiettivo
(disciplinare di alimentazione e certificazione) questo sì.
Circolo Antonio della
Lucia
Belluno,08-01-2010
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