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I referendum per passare a Trento e Bolzano.
Una  spaventosa possibilità sull'accordo De Gasperi - Gruber

 Una costante della storia: i "capi-popolo" spesso  gli insicuri in cerca  applausi e consensi. 

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Una  spaventosa possibilità sull'accordo De Gasperi - Gruber


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La sfiducia nelle proprie capacità e in quelle di chi lavora e vive a fianco,
 nella potenzialità e ricchezza del territorio, nella forza prorompente di una tradizione culturale densa di storia anche se dura e difficile,  nella bellezza di un paesaggio che si specchia negli occhi della gente che lo abita: la sfiducia oggi è un fiume in piena che rischia di straripare in alcuni comuni montani della provincia.
Sfiducia in se stessi e speranza sperata da fuori.
 Oggi per loro la salvezza ha solo un nome :
si chiama Trento e Bolzano!
Diteci che non é vero!
Perché questa è la cultura di gente che aborrisce la fatica, anche quella di pensare.
Questa è la cultura folle di chi sogna di essere mantenuto
Questa è la cultura del bambino che non vuole crescere.
Questa è la cultura dell'immaturo che sogna la lotteria.
Questa non è la cultura della gente di montagna!
Questo avevamo pensato e scritto nell'articolo di "Quaderni"
  Referendum a Cortina. Nomi e cognomi di un disastro annunciato
 che il sig Michele Masini  ci ha contestato con la nota che pubblichiamo di seguito.
Non ci piace ergerci a giudici delle idee degli altri, che vogliamo, invece, sempre onorare, ma siamo costretti ad una replica perché ci pare che la posta in gioco sia troppo elevata.
Questo non è tempo per  mettere in discussione confini piccoli o grandi 
Circolo Antonio della Lucia  
info@quadernibellunesi.it
 
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La lettera di Michele Masini

Non è vero che i "foresti" sono la maggioranza in Cortina. Come fate a scrivere una simile castroneria ?

Le residenze "acquisite" da altri comuni sono assolutamente inferiori al 50%, la maggioranza è di persone nate a Cortina o da famiglie già residenti da secoli in paese.

Le "Regole" non sono di origine Cadorina, ma Longobarda, Celtica, ecc ecc  (la proprietà indivisa e non vendibile dei boschi, con un solo rappresentante per ogni famiglia residente non esiste nel diritto romano.).

Non è vero che un domani i nuovi residenti dovrebbero chiedere tutela: in provincia di Bolazano, a differenza di Belluno, tutti sono tutelati benissimo (lo spiegatre bene anche Voi, citando lo schifo dei politici traditori di Belluno...)









Non è vero che ci si capisce meglio con i cadorini che con i ladini della Badia.. ci si capisce benissimo e di quà e di là... siete Voi che non lo volete capire.






Non è vero, ed è spaventosa la Vs. falsità, che il trattato De Gasperi Gruber escluderebbe Anpézo: è vero il contrario !!!  Vi ricordo, ma lo sapete benissimo, che Anpézo, con l' Alto Adige, entrò in Italia nel 1918 ! E' ovvio che il trattato laddove dice Alto Adige - Sud Tirol  dice proprio Cortina d' Ampezzo.  Anpézo è indiscutibilmente Welsch-Tirol. LO DITE ANCHE VOI !!!



Se riuscirete a liberarvi del cumulo di contraddizioni che vi offusca la mente (ma forse non lo  volete fare..) ammetterete che le incessanti richieste dal 1919 (consiglio comunale alla unanimità...) fino ad oggi (referendum con 70% di pareri favorevoli)  di restare nella propria regione montana, il Trentino-Sud Tirol, devono essere accolte in democrazia e secondo il disposto della Costituzione Italiana.

Anpézo ha SEMPRE richiesto di restare nella propria regione, da quando i fascisti l' hanno divisa (divisa!!!) dai fratelli ladini, cambiando anche il nome (siamo nel 1924) al paese.








l nome del paese fino al 1924 è ANPEZO IN TIROLO, ma guarda un po'...
Se invece la democrazia non esiste e la pulizia etnica (lo ammettete anche Voi!!! ) iniziata con il fascismo deve continuare, allora si lasci Anpézo in Tirolo ... lo si lasci in provincia di Belluno.
Una ingiustizia ed una violenza anti-democratica di cui dovreste solo vergognarvi !







E' sbagliatissimo confondere le ingiustizie che subisce, anche per colpa propria, Belluno, con la situazione GIUSTA, di AUTONOMIA, ottenuta da Bolzano: non "privilegi" !!!Bolzano si tiene i propri soldi, sono i Bellunesi (e il Veneto) che vengono saccheggiati (e soprattutto Cortina d' Ampezzo...) dal centralismo LADRO !!!Il Vento è infinitamente più RICCO del Trentino Alto Adige...Che privilegi: GIUSTIZIA !!! e DEMOCRAZIA !!!
Magari anche rispetto della Costituzione Italiana...

Michele Masini

 

La replica

Giriamo così la frase: bisogna riconoscere che i discendenti delle famiglie che conobbero l’impero asburgico (e non il Sudtirolo) sono oggi la maggioranza.


Non è vero. Ma se anche lo fosse?
Di quale percentuale discutiamo?


Le regole sono cadorine! 
Negarlo è ignoranza storica.


Se tutela vuol dire denari, può darsi: ma non è detto: in Alto Adige i denari li distribuisce il Landeskomandant e a chi vuole lui, preferibilmente ai tedeschi. 
(Conosciamo una persona in Val Venosta, scrittore ed editore, sposato con una del luogo, che potrebbe dirle quanto possa essere facile fondare un circolo culturale quando si  porta un nome italiano) 
… Ma se tutela vuol dire libertà, vuol dire democrazia, vuol dire possibilità di intervenire nelle decisioni… di là non c’è e tutto è messo a tacere sotto panes et circenses = euri a pioggia.


Il giudizio può essere solo glottologico.
 E tale giudizio non può non vedere che le differenze grammaticali tra San Vito e Cortina si limitano a poche cose: la thetà dei Sanvitesi e la zeta degli Ampezzani… 
Chi invece riesce a leggere tutte le pagine della Pravda ladina ?(La Usc dei ladins, che per gli ampezzani dovrebbe chiamarsi Ra Osc dei ladis).



Complimenti! Neanche il più esperto giurista di diritto internazionale riuscirebbe ad essere così sicuro.
Se fosse verità sarebbe spaventosa?  
Paradossi della storia: quando era in Tirolo Ampezzo reclamava la sua specialità italiana. Quando è in Veneto reclama la sua specialità tirolese… è stata sotto Aquileia, sotto Gorizia, sotto Lubiana, sotto Bressanone … Vienna, sotto Roma… 





Il 70%? Non è vero: il 53%. Nei referendum si contano anche i non voti.


Quanto a fascismo, ne abbiamo viste di eloquenti durante la campagna referendaria: intimidazioni, lettere anonime, menzogne… Evidentemente il fascismo ha segnato davvero la valle di Ampezzo. E si sono diffuse voci sulla fascistizzazione del comitato del no per opera di una donna di 73 anni… Ma fateci un piacere! Si è vista dietrologicamente propaganda perfino nelle iniziative della parrocchia! Il fronte del no ha prodotto 5 volantini dubitativi. Il regime Titotiano ha prodotto montagne di carta: con quali fondi? 
Forse con quelli provinZiali?

Non è vero. Semmai si chiamava Ampezzo-Hayden. Ampezzo del Tirolo è una sega mentale imposta da don Pietro Alverà. Il buon Firmiliano Degasper ha sempre contestato il ruolo del clero nella tedeschizzazione di Ampezzo; e pubblicò un volumetto interessante in cui sottolineava la cadorinità di Ampezzo (non dimentichiamo che nella Magnifica Comunità del Cadore il seggio è ancora lì, vacante dal 1511, quando gli Ampezzani salirono sul carro del vincitore). 
Gli rispose il parroco Barbaria con toni più patetici e ideologici che storici. Eppure il buon Giuseppe Richebuono (di indiscussa fede tirolese) intitola così un suo testo: "Ampezzo di Cadore". Onestà di uno storico onesto!

Sono privilegi e basta!
Un Veneto paga allo Stato 3000 euro pro capite e riceve 1500; un Altoatesino paga 3300 euro (bontà loro) e riceve 5000. Questa non è autonomia!

Ma non ruba allo Stato. Semmai è "depredato", però esiste anche un principio di solidarietà.
Il Veneto è più ricco e più democratico. Per questo le procedure burocratiche sono più lente: non decide tutto il Landeskomandant. Il Veneto ha imprese private (e non provinciali), ha tre grandi università (cosa che manda nella Provinzia dove tutta l’economia è fatta di agricoltura e turismo), ha tre aeroporti… Forse non è proprio così male il Veneto.

 

 

 


QB 

Quaderni Bellunesi. Laboratorio di cultura e politica della provincia di Belluno

Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia"