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Egregio Presidente,
riprendo la problematica legata al trasferimento
alla Provincia di Belluno delle funzioni di gestione del demanio idrico
per cercare di chiarire i vari e sostanziali aspetti ad essa collegati,
premettendo che abbiamo, peraltro, lungamente atteso prima di
intraprendere la specifica procedura di recupero crediti.
1 - Il
trasferimento del demanio idrico non è pura questione di carattere
tecnico, ma è legato al buon governo del territorio; pertanto una volta
che la Regione avrà agito in tal senso, valuteremo con calma le modalità
di gestione e di governo di un bene comune quale è l'acqua e di un
utilizzo regolamentato della medesima quale primo concreto atto
conseguente al riconoscimento della specificità del territorio
bellunese.
2 - La
tutela e la valorizzazione dei beni comuni deve essere il fattore
strategico sia per riunificare in un unicum il sistema delle competenze
oggi sparse ai vari livelli, sia per destinare gli utili e i proventi
derivanti dalla risorsa acqua a mantenere i servizi in montagna, a
favorire lo sviluppo turistico, a sviluppare i distretti del territorio,
a costituire incentivi per la competitività delle imprese, a migliorare
il sistema della formazione di qualità, della ricerca e
dell'innovazione tecnologica.
3 - Per questo la
provincia di Belluno è da tempo impegnata a chiedere alla Regione il
riconoscimento della sua specificità territoriale all'interno del
Veneto; per questo il Consiglio provinciale ha approvato un progetto di
legge regionale per il riconoscimento dell'autonomia amministrativa
della provincia di Belluno; per questo abbiamo trasmesso alla
Commissione consiliare regionale competente le nostre proposte di
modifica dello Statuto regionale, condivise unanimemente dagli Stati
Generale provinciali.Non è vero, Presidente, che la Provincia di
Belluno è stata insensibile alla problematica del federalismo fiscale
che certamente costituisce un problema di primaria rilevanza per il
futuro sviluppo della Regione Veneto, ma è indubbio che le istanze
secessionistiche espresse attraverso i vari referendum da parte di
alcuni comuni bellunesi, hanno posto in maniera forte e inequivocabile
il disagio e il malessere dei cittadini di fronte alle confinanti realtà
a statuto speciale.
Proprio per questo
non abbiamo perso tempo, ma anzi abbiamo proposto al governo nazionale
un documento strutturale di valenza costituzionale per il riequilibrio
delle province dell'arco alpino che, in applicazione della riforma del
titolo quinto della Costituzione, riconosca particolari forme di
autonomia amministrativa, finanziaria, normativa e regolamentare alle
Province di Belluno, Sondrio e Verbano Cusio Ossola.Ricordo che avevo
chiesto in tale occasione un Suo intervento diretto che avrebbe
consentito un percorso istituzionale più rapido e convinto e che
avrebbe aiutato tutto il Veneto nell'impari confronto con il Trentino
Alto Adige e con il Friuli Venezia Giulia.Purtroppo ho registrato sempre
la Sua indifferenza e così pure per quanto riguarda il Tavolo tecnico
istituito dalla Regione Veneto per dare concreta attuazione all'articolo
5 della Legge regionale 11 del 13 aprile 2001, con la finalità di
formulare una proposta di legge regionale di trasferimento di ulteriori
funzioni alla Provincia di Belluno. Purtroppo dobbiamo registrare che a
distanza di tre anni l'assessore regionale competente ha comunicato che
il documento elaborato dal Gruppo tecnico intersettoriale è ancora
all'esame dei singoli assessorati e degli uffici competenti.Auspico,
pertanto, alla luce di quanto poc'anzi esposto, un Suo autorevole
intervento politico per poter giungere a breve ad una positiva soluzione
della problematica del trasferimento della gestione del demanio idrico
alla Provincia di Belluno, al riconoscimento dell'autonomia
amministrativa della provincia di Belluno e del riconoscimento della sua
specificità all'interno dello Statuto regionale. |
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Ci
permettete
di essere sconsolati e delusi
con la voglia di indignarci.
.
1 - Sinonimo
di "Buon Governo" è la capacità di offrire un servizio di
qualità al minor costo possibile.
Ma per il Presidente il problema dei costi viene dopo.
Ribadiamo un concetto: se il trasferimento della gestione del demanio
idrico è questione di potere il Presidente ci dica di che potere si
tratta e quanto viene a costare.
Diversamente la "gestione del demanio idrico" va allocata là
dove costa meno. Il Presidente abbia il coraggio di mostrare
conti, se non li ha fatti non ci venga più a parlare di Spesa Pubblica
e, con l'onestà intellettuale (che in altri tempi gli abbiamo
riconosciuta) dica che è ora di
cancellare le provincie, incominciando da quella di Belluno.
2 - Difficile capire, con questo assunto,
come possa essere unificata se non in Regione la gestione del demanio
idrico visto che l'acqua percorre tutto il territorio veneto
3 - Ancora una volta il presidente che fu contro il federalismo
fiscale per il Veneto e per Belluno, gira attorno alle sue
responsabilità, prima di tutto quella politica di rappresentare gli
interessi dei bellunesi che gli imponeva di muoversi in collaborazione
di tutta la realtà politica bellunese
Noè Zanette
info@quadernibellunesi.it
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