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Lettera aperta del Presidente della Provincia Sergio Reolon al Presidente della Regione Veneto Galan
come pubblicata dal Gazzettino il 23 marzo 2008

Demanio Idrico: Un problema ancora aperto. 
La provincia sembra in confusione: sconsolato il  direttore di Quaderni 
.

 

 

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Egregio Presidente, 

riprendo la problematica legata al trasferimento alla Provincia di Belluno delle funzioni di gestione del demanio idrico per cercare di chiarire i vari e sostanziali aspetti ad essa collegati, premettendo che abbiamo, peraltro, lungamente atteso prima di intraprendere la specifica procedura di recupero crediti.
1
- Il trasferimento del demanio idrico non è pura questione di carattere tecnico, ma è legato al buon governo del territorio; pertanto una volta che la Regione avrà agito in tal senso, valuteremo con calma le modalità di gestione e di governo di un bene comune quale è l'acqua e di un utilizzo regolamentato della medesima quale primo concreto atto conseguente al riconoscimento della specificità del territorio bellunese. 
2 - La tutela e la valorizzazione dei beni comuni deve essere il fattore strategico sia per riunificare in un unicum il sistema delle competenze oggi sparse ai vari livelli, sia per destinare gli utili e i proventi derivanti dalla risorsa acqua a mantenere i servizi in montagna, a favorire lo sviluppo turistico, a sviluppare i distretti del territorio, a costituire incentivi per la competitività delle imprese, a migliorare il sistema della formazione di qualità, della ricerca e dell'innovazione tecnologica.
3 - Per questo la provincia di Belluno è da tempo impegnata a chiedere alla Regione il riconoscimento della sua specificità territoriale all'interno del Veneto; per questo il Consiglio provinciale ha approvato un progetto di legge regionale per il riconoscimento dell'autonomia amministrativa della provincia di Belluno; per questo abbiamo trasmesso alla Commissione consiliare regionale competente le nostre proposte di modifica dello Statuto regionale, condivise unanimemente dagli Stati Generale provinciali.Non è vero, Presidente, che la Provincia di Belluno è stata insensibile alla problematica del federalismo fiscale che certamente costituisce un problema di primaria rilevanza per il futuro sviluppo della Regione Veneto, ma è indubbio che le istanze secessionistiche espresse attraverso i vari referendum da parte di alcuni comuni bellunesi, hanno posto in maniera forte e inequivocabile il disagio e il malessere dei cittadini di fronte alle confinanti realtà a statuto speciale.
Proprio per questo non abbiamo perso tempo, ma anzi abbiamo proposto al governo nazionale un documento strutturale di valenza costituzionale per il riequilibrio delle province dell'arco alpino che, in applicazione della riforma del titolo quinto della Costituzione, riconosca particolari forme di autonomia amministrativa, finanziaria, normativa e regolamentare alle Province di Belluno, Sondrio e Verbano Cusio Ossola.Ricordo che avevo chiesto in tale occasione un Suo intervento diretto che avrebbe consentito un percorso istituzionale più rapido e convinto e che avrebbe aiutato tutto il Veneto nell'impari confronto con il Trentino Alto Adige e con il Friuli Venezia Giulia.Purtroppo ho registrato sempre la Sua indifferenza e così pure per quanto riguarda il Tavolo tecnico istituito dalla Regione Veneto per dare concreta attuazione all'articolo 5 della Legge regionale 11 del 13 aprile 2001, con la finalità di formulare una proposta di legge regionale di trasferimento di ulteriori funzioni alla Provincia di Belluno. Purtroppo dobbiamo registrare che a distanza di tre anni l'assessore regionale competente ha comunicato che il documento elaborato dal Gruppo tecnico intersettoriale è ancora all'esame dei singoli assessorati e degli uffici competenti.Auspico, pertanto, alla luce di quanto poc'anzi esposto, un Suo autorevole intervento politico per poter giungere a breve ad una positiva soluzione della problematica del trasferimento della gestione del demanio idrico alla Provincia di Belluno, al riconoscimento dell'autonomia amministrativa della provincia di Belluno e del riconoscimento della sua specificità all'interno dello Statuto regionale.

Ci permettete 
di essere sconsolati e delusi
con la voglia di indignarci.
.
1 -
Sinonimo di "Buon Governo" è la capacità di offrire un servizio di qualità al minor costo possibile.
Ma per il Presidente il problema dei costi viene dopo.
Ribadiamo un concetto: se il trasferimento della gestione del demanio idrico è questione di potere il Presidente ci dica di che potere si tratta e quanto viene a costare.
Diversamente la "gestione del demanio idrico" va allocata là dove costa meno. Il Presidente abbia il coraggio di mostrare   conti, se non li ha fatti non ci venga più a parlare di Spesa Pubblica e, con l'onestà intellettuale (che in altri tempi gli abbiamo riconosciuta) dica che è ora di
cancellare le provincie, incominciando da quella di Belluno. 

2 - Difficile capire, con questo assunto,
come possa essere unificata se non in Regione la gestione del demanio idrico visto che l'acqua percorre tutto il territorio veneto

3 -  Ancora una volta il presidente che fu contro il federalismo fiscale per il Veneto e per Belluno, gira attorno alle sue responsabilità, prima di tutto quella politica di rappresentare gli interessi dei bellunesi che gli imponeva di muoversi in collaborazione di tutta la realtà politica bellunese
 
Noè Zanette

  
info@quadernibellunesi.it  


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