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La
messa domenicale è un evento
"Ecco un metodo che
fornisce proposte concrete su come evangelizzare sulle strade del mondo
e rinverdire l'annuncio a chi si è allontanato dalla chiesa o a chi ha
incominciato un cammino di fede e intende approfondirlo."
Andrea Brugnoli, sacerdote della Diocesi di Verona, ha titolo
accademici, esperienza pastorale e una mole di lavori in corso con i
giovani così importante, che si rischia di passare per iconoclasta
osando una critica al suo libro
" Corso Base di evangelizzazione di strada",
edito dalle Edizioni Paoline e dal quale abbiamo tratto il nostro
incipit.
Eppure ci pare necessario, proprio noi che dovremmo essere i
destinatari, dire a don Andrea che le sue proposte ci sembrano irricevibili.
Sulle nostre strade non desideriamo affatto incontrare dei militanti
capaci di spiegare il patrimonio di fede della Chiesa, noi vorremo
incontrare semplicemente dei testimoni.
Don Andrea, nel suo libro, parte da una constatazione sociologica
realistica: i praticati in Italia sono una minoranza e così conclude:
" La lettura di questo dato statistico è inquietante: gli italiani
non ignorano le verità della fede perché non vanno in Chiesa, ma
nonostante vadano ancora in Chiesa.
Nelle nostre parrocchie ci sono
molti praticanti non credenti.
Dunque: è necessario
evangelizzare. Preparare un manipolo di giovani capaci di evangelizzare
sulle strade"
Conclusione perentoria, incredibile, stupefacente.
L'abbiamo letta come un pregiudizio sulla fede dei celebranti che
avrebbero ridotto la messa ad una funzione di fatto inutile, tanto che
egli conclude con la necessità di uscire dal tempio ed evangelizzare
nelle strade.
In un colpo solo, don Andrea, sotterra il rito (inutile al credere) e
propone la conquista di una spiritualità a consumo individuale, orecchiando i Testimoni
di Geova.
Io penso, al contrario, che la maggior parte dei nostri sacerdoti sia
"santa e credente"
anche se " confusi e frastornati" dalla miriade di documenti,
indicazioni, metodi di evangelizzazione che vengono loro proposti e
imposti da tutte le parti, dai tanti teologi professionisti, dai capi
dei dicasteri vaticani e delle curie vescovili, dai laici super
impegnati, da tutto quel mondo, insomma, che altri hanno chiamato
"Chiesa diffusa" che non li apprezza e non li ama.
La parola di Dio
celebrata la domenica deve risuonare nelle strade
Io credo che la prima "fucina" capace di temprare veri
testimoni della fede sia, debba essere, la messa domenicale.
Il fatto che a volte questa liturgia sia inadeguata all'evento
che celebra crea un problema che deve essere risolto, non glissato.
La messa, poi, è si fucina di testimoni, ma anche un fatto
straordinario che può sorprendere anche chi più non crede.
Chi celebra deve esserne consapevole!
Nella civiltà dei mass media, ma anche dell'indifferenza verso le
tematiche religiose, una sola strada mi pare, infatti, aperta oggi ad una
comunità cristiana locale che voglia costruire o fortificare una
cultura sensibile ai valori cristiani:
è la strada che fa della
"Parola di Dio" celebrata ogni domenica la forza continuamente
generatrice una comunità cristiana credente, e
un evento capace di risuonare fuori del tempio.
La messe è molta, ma
non mancano gli operai della messe
La strumentazione necessaria non manca: la santità e la cultura
dei nostri sacerdoti e la grande partecipazione del popolo alla
messa.
E' grande anche se non supera il 10 % della popolazione.
Certo il fulcro di tutto è il Sacerdote che dovrebbe considerare la
preparazione della "Messa domenicale" come il fatto esaustivo
di tutta la sua attività.
Ad un dilettante che osa scrivere sull'annuncio del Vangelo sembrerebbe
importante, ma necessario per costruire un evento, che questa
preparazione avvenisse in stretta collaborazione con tutte le agenzie
formative e i gruppi ecclesiali presenti nella sua comunità.
Per tutti il Sacerdote dovrebbe essere il maestro che da le tracce per
lo studio o la meditazione della "Parola" nel rispetto dei
programmi formativi propri di ciascuna agenzia o gruppo, non confondendo
catechesi e formazione scolastica, carisma di gruppo e spiritualità
semplicemente cristiana.
La proclamazione della parola di Dio, e tutto il contesto celebrativo
della domenica essendo risuonati in tanti contesti differenziati, ma su
un'eguale musica di fondo, nei giorni precedenti, non può non creare
nel post messa domenicale spazi di dialogo e confronto in famiglia come
al bar e preparare attese per confronti culturali più impegnativi.
Si è, così, costruito un evento che a ben vedere altro non
è che il mettersi nel solco della
pedagogia millenaria della Chiesa che non a caso ha canoni celebrativi
unici e universali. |
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Il libro di don Andrea Brugnoli
Una proposta diversa per il catechismo parrocchiale.
Un'altra proposta di catechesi
secondo l'anno liturgico
In una serie di saggi l'autore di questo
libro
narra lo stretto legame tra la verità della chiesa realizzata
nell'Eucaristia e il problema esistenziale dell'uomo
L'autore di questo libro offre qualche
traccia per una celebrazione consapevole dell'Eucaristia
Noè Zanette
Circolo Antonio della Lucia
Belluno 20.11.2007
info@quadernibellunesi.it |