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Loredana Barattin
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Agosto e settembre 2008
Sergio Reolon Presidente della Giunta
provinciale minaccia la Regione Veneto con azioni giudiziarie.
Leggiamo la notizia come
" presa d'atto" del
Presidente del suo fallimento politico.
Sergio Reolon doveva rappresentare gli interessi dei cittadini della
provincia nei luoghi istituzionali dove è gestito, per volontà popolare,
un potere che può influire sulla loro vita. In regione
prioritariamente.
Suo dovere, compito e responsabilità era quello di costruire
un consenso maggioritario tra i consiglieri regionali affinché
fosse resa giustizia ai cittadini della provincia in atavica
difficoltà.
Questo gli avevano chiesto i cittadini!
Questo non è stato capace di fare!
Ci dispiace!
.
Le
balle di Trento e Dario Bond
.
Tra i
consiglieri regionali Dario Bond e Guido Trento è evidentemente in corso
una gara per conquistarsi la benevolenza dei giornali locali; entrambi
spasimano perché il rispettivo marchio appaia ai lettori come decisivo
nelle iniziative regionali a favore della provincia: a volte sono
contributi che paiono un pronto soccorso per garantire alla festa del
paese di non mancare la tradizione, a volte, a sentire i consiglieri,
suonano, invece, come interventi strategici per lo sviluppo di questa o di
quella parte del territorio provinciale.
Balle!
Sono comunque e soltanto briciole offerte dalla Regione perché il
presidente è un uomo di mondo e sa che qualche contentino va distribuito,
a pioggia, ai consiglieri di maggioranza come a quelli di minoranza.
Se un intervento fosse veramente strategico la comunicazione, si
può essere ben certi, porterebbe la firma di Galan, Presidente
della Giunta Regionale, o di un suo assessore.
(Più volte abbiamo criticato in Quaderni la
politica di Sergio Reolon,Guido Trento, Dario Bond, Oscar de Bona, più
volte ho chiesto loro di replicare: hanno promesso, ma è stato poi
silenzio! Noè Zanette).
.
Da
F.I. senza colpi in canna alle fatiche del Sindaco nel comune capoluogo
Forza Italia é del tutto assente in consiglio
comunale.
Non una proposta, nessuna iniziativa di rilievo.
Non meraviglia!
Prima delle elezioni non si è incrociato un solo esponente di
questo partito, poi finito in Consiglio Comunale, che tifasse apertamente
Berlusconi: le proposte del Presidente di Forza Italia avrebbero
dovuto sempre essere rettificate.
Questa mancanza del senso di appartenenza, diventato cronico in
Consiglio Comunale, porta ogni consigliere a pensare per sé e alle proprie
prospettive di carriera politica.
Ma così la politica degenera.
Il bene comune esce da ogni obiettivo e la barca del comune rulla
paurosamente.
E il Sindaco fatica, consolato da un PD in piena asfissia, senza idee e
incapace di una opposizione seria.
.
Le
"grida" di un gallo senza attributi.
A proposito del documento unitario tra associazioni imprenditoria e
sindacali del 2 settembre.
Autonomia della provincia: ci mancava solo un
documento unitario delle associazioni imprenditoriali e sindacali. Oggi è
cosa fatta!
Pura testimonianza di insipienza e di incapacità.
Non solo i politici, non solo le associazioni imprenditoriali, ma neppure i
sindacati sono riusciti a tessere quella rete fatta di strategia politica
e di consenso che doveva unire le genti della montagna veneta in un
patto di solidarietà costruito attorno alla forza della propria
rappresentanza, irrobustita dai beni materiali, spirituali e sociale di
cui la montagna e solo la montagna è portatrice: ambiente, acqua, aria,
energia pulita, una cultura di solidarietà, capacità umane e
imprenditoriali sperimentate e di prim'ordine.
Incapacità di fare e soprattutto di pensare!
E allora ecco le "grida"
Ma è una costante il fatto che solo "idee
collettive" di bassa lega riescono a trovare consensi unanimi
.
Ottobre 2009
I Baroni portano in piazza gli studenti.
E la sinistra si accoda
Un viatico e momento di autorevolezza, per qualche insegnante,
di sofferenza per altri che ogni giorno possono testimoniare lo sfacelo
cui é arrivata la scuola. La "storia" ormai ha
sufficientemente certificato il "danno"
morale,civile,economico, che la scuola ha inferto agli studenti e
all'Italia dal 1968 ad oggi. Le statistiche dell'OCSE lo
testimoniano solo in parte.
De seguito solo poche domande per dire come né i "baroni" né la
sinistra,né alcuni sindacati hanno le "referenze" necessarie per parlare di scuola.
1 - Chi ha preteso le promozioni di massa, provocando un vero
"vulnus" alla popolazione meno abbiente?
2 - Chi ha trasformato la scuola in "un luogo occupazionale"
togliendo così le risorse necessarie per pagare meglio gli insegnanti,
per offrire strutture didattiche più efficaci, per incentivare la ricerca?
3 - Chi ha sempre impedito un processo che premiasse
il merito nel corpo insegnante, da introdurre anche solo in via
sperimentale ?
4 - Chi ha permesso agli studenti di perdere il senso del
loro ruolo e del dovere che devono alla società di studiare, studiare,
studiare a scuola come a casa?
5 - Chi ha permesso ai nostri ragazzi di perdere il senso dell'autorità
di cui sono investiti gli insegnanti?
6 - Chi ha permesso e permette un certo lassismo nella classe docente?
7 - Chi ha impedito che la scuola e gli studenti si aprissero al mondo
dell'industria e dell'economia.
8 - Chi nel sindacato si è sempre opposto ad una politica salariale per
privilegiare la politica della "prima parte" dei contratti che
da potere al sindacato, ma meno soldi ai lavoratori?
Domande dal basso che investono la responsabilità di noi genitori
bellunesi come del resto d'Italia
.
Ancora sulla
scuola: quella di montagna
Sospiro di sollievo di sindaci, di onorevoli, di assessori. Le scuole
dei piccoli paesi di montagna resteranno: una manciata di voti alle prossime elezioni
politico-amministrative è garantita o sarà possibile conquistarla.
Sulla pelle dei ragazzi che
abitano la montagna.
Vorremo dire, ci sentiamo di dire: Vergogna!
Se per questi paesi di montagna non c'é un progetto (parliamo
soprattutto di elementari ,quindi di responsabilità dei sindaci)
che possa rendere la loro scuola migliore, per
l'educazione-istruzione che può offrire ai ragazzi, di quelle dei
centri più grossi è dovere morale dei Sindaci chiuderle!
.
20 dicembre 2008
Oggi ho finito di leggere
"Semaforo
Rosso"
di Bortolo Mainardi.
Ha scritto Francesco Cossiga nella prefazione: " Il lavoro di
Mainardi invita a riflettere offrendo dovizia di materiale e spunti di
riflessione.
Il suo testo merita a un tempo larga diffusione tra il pubblico e la
specifica attenzione di quanti hanno il compito di decidere."
Non si può dire
di più ne meglio, se non immaginare un grande semaforo verde per Bortolo
Mainardi: ritorni a fare politica attiva!
.
Info@quadernibellunesi.it
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