Quando
la burocrazia
blocca lo sviluppo
ll contributo di
Loris Scopel , sindaco di Seren del Grappa, offerto con l'intervista che
pubblichiamo in altra pagina, ha toccato il problema dei problemi della politica locale :
l'elefantiasi burocratica del sistema Italia.
Una catena di comando
innumerabile fatta dai dirigenti dello Stato e delle sue infinite ramificazioni,
della regione, della provincia, delle comunità montane, dei comuni, delle associazioni di
interesse,dei gruppi di pressione e di tanto altro ancora.
Uomini capaci di sovrapporsi, di bloccare, di rinviare, di bocciare ogni
iniziativa avendo come unico obiettivo, nella maggior parte dei casi, la
certificazione della propria presenza e del proprio potere sugli
organismi inferiori, sulla dirigenza locale, in particolare, che finisce per
diventare il
parafulmine delle ire dei cittadini e innescare, per sopravvivenza, la
"lotta tra poveri" delle istituzioni locali.
Perso
tra questa miriade di poteri, svantaggiato dalla mancanza di una
leadership autorevole, il comune capoluogo...
continua
Cristina Zanette
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Loris Scopel Sindaco di Seren del
Grappa
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Lettera
aperta a mons.
Giuseppe Andrich
Vescovo di Belluno e Feltre
Ecc. Rev.ma
Buon anno nel Signore.
In un precedente articolo
di Quaderni manifestammo le nostre speranze sulle conclusioni del
“Sinodo diocesano”.
Ci soffermammo, allora, in particolare,
seppur solo per titoli, su tre aspetti della vita ecclesiale:la
liturgia, la catechesi, la pastorale, che ci sembravano bisognosi di un deciso
rinvigorimento.
Sono temi a lei molto cari, lo
sappiamo e spulciando “Il libro sinodale” vi abbiamo
trovato, infatti, tracce importanti e significative da cui partire verso
quel traguardo di rinnovamento della vita ecclesiale preannunciato dal
"Sinodo".
Continua
Noè Zanette |
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Una
micro storia
mondiale |
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Nalongo Kaye è una
vedova di 72 anni.
Dei suoi 8 figli 6 sono morti di AIDS lasciandogli in eredità 8 nipoti
da crescere.
La sua era una vita difficile, al limite della sopravvivenza.
Venuta a sapere che l’Associazione Masanafu, stava avviando un
progetto di sostegno a donne che si trovavano in situazioni simili alla
sua, decise di aderirvi entrando così nel programma di micro-credito
finanziato da "Insieme si può…". Grazie ad un piccolo
prestito iniziale di circa 80 euro, assieme ad altre 4 donne, ha
iniziato a cucinare dolcetti che venivano venduti ai bambini della
vicina scuola.
continua
Insieme si Può |
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Quando
in provincia
si temeva la "falcadina".
Un racconto di Fulcio Bortot |
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Belluno Romana
Materiali per un nuovo statuto della provincia
E’ probabilmente da
fissare al tempo di Giulio Cesare, la romanizzazione del territorio
bellunese con la costituzione di tre differenti municipii:
Belluno (Bellunum) con il suo territorio, che
comprendeva la parte orientale della Val Belluna sino a raggiungere
Castellavazzo (Castellum Laebactium), Zoldo, l’Alpago, l’Agordino;
Feltre (Feltria), la quale estendeva i suoi confini sino alla
restante parte, quella occidentale, della Val Belluna, ma che arrivava a
includere anche tutto il Primiero e gran parte della Valsuganail
territorio dell’attuale Cadore – che, come è noto, prende il
nome da Catubrium, faceva invece parte del municipium di
Iulium Carnicum
Continua
Francesco Demattè
Feltre Zona Archeologica |
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Le
frazioni,la parrocchia i sacerdoti
Le frazioni, soprattutto in
montagna, sono l'ultimo baluardo contro quella degenerazione
culturale che in genere descriviamo come individualismo. Sono la
“cartina di tornasole” di una politica efficiente ed
efficace per la montagna.
Sono lo scrigno dove si conservano
quelle tradizioni e quella religiosità popolare,la nostra
cultura di montagna, di cui si dovrebbe andar fieri e che non
dovrebbe essere lasciata perire pena la sua trasformazione in mera superstizione.
Continua
Circolo A.Della Lucia
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...
Poi, dopo il servizio militare,ma
non solo, qualche giovanotto che credeva di fare lo spiritoso con certe signorine,
che non gli importava nulla del sesto comandamento, portava a casa delle
infezioni là, nelle parti basse.
Era
la sifilide.
Ma in provincia la chiamavano la "Falcadina", forse per rendere
meno scandalosa la faccenda: era roba di casa nostra.
Si sussurrava che fosse stata importata da una "certa
signorina" che a meta dell'800 era andata a sollazzarsi verso Fiume,
ma più probabilmente fu un prodotto dei soldati di Napoleone che
giunsero nel bellunese nel 1797 e si sa "che avevano un bel tratto e
famigliarità col sesso femminile... .
continua
Fulcio Bortot |
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Altri
Articoli |
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IL
Caffè Letterario dello IULM a Feltre |
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A messa
Meno siamo meglio stiamo |
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Intervista
all'On Maurizio Paniz
Al Bellunese servirebbe un impianto normativo
specifico,
che
permetta anche interventi di agevole recupero dei nostri edifici
rustici, che non penalizzi fiscalmente quei fabbricati che non hanno un
valore economico peculiare, ma sono indispensabili per mantenere viva la
natura pulendo i prati e i boschi e che permetta un’edificazione sia
pure controllata anche in aree a forte connotazione agricola negli
strumenti urbanistici (penso ai pianori del Nevegal, alla Val Morel
sopra Limana e a tutte le pendici della Val Belluna, tanto per fare
qualche esempio).
Continua
Cristina Zanette
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I ristoranti della Provincia di Belluno
Poche stelle oscurate da una sufficiente
mediocrità |
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Palazzo
de Mezzan
e l'aristocrazia feltrina del '500
a Feltre
..Palazzo De Mezzan, in via Paradiso, è uno dei palazzi più
belli della città di Feltre; un’imponente struttura, che
sorge di fronte al Vecchio Vescovado: simbolo dell’autorità e del potere
religioso dei vescovi conti di Feltre.
E' posizionato a ridosso delle mura settentrionali di Feltre, che furono
inglobate nel prospetto nord, Palazzo de Mezzan fu edificato nei primi anni del
Cinquecento per volontà dei fratelli feltrini Nicolò e Gerolamo de Mezzan....
Continua
Laura Pontin |
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......Quello che emerge dall'indagine che abbiamo realizzata sulla
ristorazione Bellunese come appare nelle più qualificate guide del
settore, è desolante: soprattutto per Belluno città che in altri
tempi ambiva a diventare la capitale delle Alpi e Feltre che è
l'indiscussa capitale culturale delle Dolomiti e per l'Agordino
che vorrebbe competere con Cortina.
Certo abbiamo cuochi di valore ( Dolada, San Lorenzo,
Laite) e locali di indiscusso prestigio ( Il Borgo a Belluno, il
Capriolo a Tai), ma poi quasi niente!
Continua
Cristina Zanette |
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Palazzo De Mezzan
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Sfida ai
Cattolici
...Abbiamo
cercato di spiegare l’altro giorno, a proposito dei funerali religiosi
negati a Piergiorgio Welby, quel che ci pare di sapere.
Sapere culturalmente, senza l’apporto della fede, della carità
e della sequela di Cristo, che in senso stretto ci riguarda ma non ci
afferra.
Sapere laicamente. Librescamente. Irreligiosamente.
Aridamente. Razionalmente.
Il che è un piccolo sapere, se confrontato con lo stare saldi,
con il comprendere e il decidere della fede, ma pur sempre un sapere.
Non era complicato.
La nostra tesi era questa.
Negare o concedere le esequie a una persona che laicamente,
orgogliosamente, e perfino con una sua felicità poetica primitiva, ha
voluto testimoniare morendo la sua concezione della vita, una concezione
relativistica, che comprende la possibilità di una vita non degna di
essere vissuta a causa del dolore, è un fatto canonico, che può
apparire minore, controverso....
Continua
Giuliano Ferrara |
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info@quadernibellunesi.it |
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