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Ho paura 
Biblioteca dell'immagine
M

Ho paura.
Un libro di Fabio Verlato, vice primario nell'Unità Operativa di Angiologia dell'Azienda Ospedaliera di Padova.
Racconta storie vere, crude e drammatiche, storie di vite spezzate, storie di errori umani, ma soprattutto di errori burocratici.
Un libro per capire la realtà ospedaliera, vista attraverso gli occhi di un giovane e capace vice primario.
Un libro per capire quando e come serve cambiare la realtà dei piccoli ospedali. 
Proponiamo la lettura di un breve passo tratto dalla storia di Matteo

Mio Figlio

 Mio figlio che solo quando ha cominciato a  vomitare il  medico di quel stramaledettissimo  piccolo ospedale  è  corso  e l'ha chiamato e Matteo  non rispondeva......ma come se  diceva che non era niente,  che  bisognava  lasciarlo  dormire e adesso  gli  urla dietro Matteo Matteo Matteo!  

 

 

 

ma  scherziamo a mio  figlio, come  non si  sveglia, come  non  sta  dormendo, come  sta  andando in coma, come ha  probabilmente una emorragia dentro la testa e  bisogna fare una tac e bisogna operarlo subito, . .come non si può fare qui,
come bisogna andare fino all'ospedale provinciale    ...e bisogna  chiamare un'autoambulanza  e  non c'è più tempo da perdere  Come???? Chi???.
Chi ha perso  tempo, . io NOO, io  l'ho  portato    subito, che   stava  bene, aveva  solo  male al   ginocchio  e un  po'  male  alla testa, dove   aveva sbattuto  e adesso, adesso   con tutte le vostre osservazioni , dice che se non si opera subito  può  anche   morire; ma  dategli    una   medicina,   mio   Dio, come  non  esiste  una medicina, come se non si apre il cranio gli  manda  in  malora   tutto il cervello.
Ma  cosa  gli manda   il malora  il cervello?  Come,  è l'emorragia  che gli manda in malora  il cervello. Spiegatevi  mio Dio, mi sembra di impazzire. Ma allora i pazzi
siete voi, chiamate un  elicottero
e non mi dica che l'elicottero di notte  non     vola,  che   fuori    sta   anche   nevicando e, bene che ci vada ci metteremo due ore  a  raggiungere quel cazzo di ospedale"

E' giunto il tempo di abbandonare l'abitudine di trasportare il paziente con infarto miocardico acuto nel più vicino ospedale bensì di trasportarlo in un centro d'eccellenza per l'esecuzione dell'angioplastica primaria
Alice K. Jacobs 


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Realizzato con la collaborazione del Circolo Culturale "Antonio della Lucia"