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Nella
lunga intervista concessa a Quaderni Bellunesi, Laboratorio di Cultura e
politica della provincia di Belluno,
Magdi Allam, Vice direttore ad
personam del
Corriere della Sera,
ha affrontato con
coraggio e determinazione, offrendo giudizi netti e non
equivocabili, i temi del terrorismo e dell'Islam violento.
In questa prima pagina l'intervista è anche un ricordo appassionato,
anche se critico, di
Oriana Fallaci morta il 16 settembre scorso |
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L'intervista
D.
La morte di Oriana Fallaci sembra aver unito nel cordoglio quasi tutti
gli italiani, ma non la loro classe politica.
Magdi.
Io credo che l'Italia oggi riconosca ad Oriana Fallaci
il
merito della chiarezza e della fermezza nel rappresentare con parole
vibranti, forti la realtà di un estremismo islamico che si è
infiltrato pesantemente all'interno dello stesso Occidente,
così come
le riconosce il merito della fermezza nella denuncia di questo pericolo,
di questa minaccia di fronte ad un'Europa che dimostra, come testimonia
anche l'atteggiamento assunto nella vicenda che riguarda le
dichiarazioni rese dal papa a Ratisbona, di essere
più che mai divisa, fragile, in qualche modo accondiscendente con
l'arbitrio degli estremisti.
Il
fatto che un uomo di sinistra come Veltroni, sindaco di Roma, e Il sindaco di Treviso, leghista, e mi
si dice anche il sindaco di piccolo paese di questa provincia intitolino
strade o monumenti a Oriana è la conferma di un apprezzamento
trasversale di questa chiarezza, di questa fermezza, anche al di là di
critiche fondate che possono essere espresse nei confronti del pensiero
di Oriana.
D. Ma non
è stato così a Firenze, ad esempio.
Magdi.A
Firenze, purtroppo, il sindaco Dominici
ha assunto
un atteggiamento vergognoso,
che lo ha portato non solo a negare
il fiorino d'oro a Oriana Fallaci, ma ha aperto le porte del comune,
Palazzo Vecchio, a dei nemici della nostra civiltà. Ha accettato che
un'associazione islamica estremista lo premiasse per non aver lui
premiato Oriana Fallaci attribuendogli una onorificenza dal nome
emblematico, La mezzaluna doro.
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Oriana Fallaci
Nel mio libro
"Vincere la paura" io affermo che sono con lei nella lotta al
terrorismo, all’estremismo islamico, ma non posso seguirla, perché
sarebbe un suicidio, nel momento in cui afferma che tutti i mussulmani
sono indistintamente dei nemici.
Soprattutto dobbiamo prendere atto che nel loro vissuto la maggioranza
dei mussulmani, non da ora, ma da sempre, sono persone perbene, di buon
senso, pacifiche che hanno certamente dei problemi, così come esistono
dei problemi in tutte le aree dove vige il sottosviluppo, dove c’è un
alto tasso di analfabetismo, dove ci sono dei regimi dittatoriali al
potere - anche se non sono regimi di matrice islamica - e dove ci sono
delle generazioni che sono state educate alla cultura dello scontro, ma
non è un fatto religioso, né un fatto fisiologico: è un qualcosa che
attiene all’arretratezza, ma ci sono certamente - e abbiamo una
testimonianza forte nelle elezioni in Iraq del 30 gennaio 2005 - dei
processi che se adeguatamente e opportunamente avviati sono in grado di
modificare strutturalmente queste realtà.
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Magdi.
E' una dialettica la mia nei confronti
del pensiero di Oriana, persona che io ho conosciuto, con la quale c'è
stato un rapporto breve, ma intenso di stima e di affetto.
Io credo che
lei abbia colto nel segno nel rappresentare correttamente l'attuale
realtà dell'Italia e dell'Europa, ma abbia sbagliato sul piano della
valutazione storica.
Penso che lei abbia fotografato correttamente il
fotogramma dell'attuale realtà, ma non abbia collocato questo
fotogramma nella sequenza degli eventi che considerano il passato e non
negano il futuro.
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