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2a domenica di Quaresima
. 8 marzo 2009. Cortina. |
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La trasfigurazione Le letture di questa seconda
domenica di Quaresima hanno un filo rosso che le collega: sono tre monti: l’anonimo
monte nella regione di Moria, dove Abramo sale col figlio Isacco, il monte
Tabor e, sullo sfondo, annunciato ma non ancora esplicito, la collina del
Golgota, in sé una piccola altura, ma tanto importante da diventare un monte.Saliamo
dunque sul monte nel territorio di Moria. È un episodio che ci lascia
inquieti, per quel crudele comando che Dio rivolge ad Abramo: «Prendi tuo figlio, il unigenito, che ami, Isacco, e va’ nel territorio di Moria offrilo in olocausto su di un monte che io ti
indicherò».
La figura di Abramo racchiude il mistero di ogni uomo, di ogni credente. Ci
sono momenti nella vita, in cui Dio sembra davvero chiedere l'impossibile.
Pensiamo al momento del dolore, del lutto… o a quello della delusione più
lacerante. Sovviene il volto di alcune persone e il loro grido di ribellione
in alcuni momenti della vita. È un’esperienza universale che pone un enorme
punto di domanda sull’esistenza umana: che senso ha? Che volto ha Dio? Dov’è
Dio? Ma Dio che se ne fa di tutte le lacrime che irrigano la terra? «Offrilo
in olocausto su di un monte che io ti indicherò». «Egli che non ha risparmiato il proprio Figlio, ma lo
ha consegnato per tutti noi, non ci donerà forse ogni cosa insieme con
lui?».
Torniamo ancora un attimo sul Tabor: «Uscì una voce dalla nube: «Questi è
il Figlio mio prediletto; ascoltatelo!». E subito guardandosi attorno, non
videro più nessuno, se non Gesù solo con loro».«Ascoltate Gesù»: è un
imperativo attuale, perché c’è un rischio. San Giovanni della Croce,
guarda un po’ un grande mistico, che pure aveva vissuto impressionanti
esperienze interiori, diceva: se Cristo è l’ultima parola, dopo di lui, Dio
s’è fatto muto. Dio ha già detto tutto, non ha cose nuove da rivelare: chi
gli chiede nuove rivelazioni o risposte, lo offende, come se non si fosse
ancora spiegato chiaramente. «Non videro più nessuno, se non Gesù solo, con
loro»: per gli
apostoli non c’era più bisogno di niente altro: a loro bastava Gesù. |
È un’esperienza universale che pone un enorme punto di domanda sull’esistenza umana: che senso ha? Che volto ha Dio? Dov’è Dio? Ma Dio che se ne fa di tutte le lacrime che irrigano la terra?
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