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Pasqua
2010 in Agordo |
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Imbalsamare
Gesù
Era ancora notte e quando Maria di Magdala e le altre donne andarono a
comprare gli olii aromatici per "imbalsamare" Ma
Gesù è vivo
Certo, quasi nessuno parla male di Gesù, ma troppi lo circondano di
giudizi positivi, benevoli, favorevoli come si copre di fiori una
bara.Gesù non può essere imbalsamato, non è un'illustre defunto. Egli
è vivo e non si lascia imbalsamare. È questo il messaggio della
Pasqua. Purtroppo molti fanno fatica a crederci anche tra coloro che si
dicono cristiani (tutt'al più sperano che sia vero); ma lui è vivo, in
mezzo a noi, con la sua presenza rasserenante e ad un tempo inquietante
perché chi si risolve a credere non può essere più l’uomo di prima;
l'uomo vecchio deve far posto all'uomo nuovo con una vita vissuta da
vero figlio della luce e non più da figlio delle tenebre. Il
dolore La sofferenza E dunque anche il dolore
e la sofferenza, per il credente, hanno un senso. Credere alla
resurrezione di Gesù significa infine essere certi che non si è più
soli: ogni giorno della nostra vita godrà della compagnia del Risorto.
E dunque, come per i discepoli di Emmaus,il nostro camminare nel mondo
avrà il sapore della gioia . Ci saranno giorni belli e giorni meno
belli, giorni tempestosi e giorni tranquilli, giorni noiosi e giorni
appassionati: ma nessuno di essi sarà senza di Lui. Come non è senza
di Lui la sua Chiesa, oggi fatta oggetto di una sorta di "tiro a
segno" internazionale, trattata come una donna di strada da
riportare sulla retta via, piuttosto che come una madre da amare e
rispettare anche se ha rughe e piaghe, che i suoi figli (cioè ciascuno
di noi, preti e laici) hanno contribuito a far crescere. Con queste
certezze nel cuore auguro a tutti, anche a chi varca solamente ogni
tanto la porta della nostra chiesa una Pasqua serena, illuminata dalla
presenza del Risorto. Mons. Giorgio Lise |
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