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Compiti del
P.T.C.P. come definiti dalla Regione e dal codice dell'ambiente. *
Il compito pianificatorio della
Provincia, in attuazione delle leggi regionali, è quello di adottare Piani
territoriali in grado di coordinare le
proposte avanzate dai comuni, definendo le diverse destinazioni del
territorio in relazione alle loro prevalenti vocazioni, le localizzazioni di
massima delle maggiori infrastrutture relazionali, le linee di intervento
relativamente alla difesa del suolo, idrogeologica ed in particolare per la
gestione dell’assetto ambientale.
La legge regionale si propone di uscire dal meccanismo della prassi urbanistica
tradizionale promuovendo lo snellimento procedurale ed amministrativo e
introducendo nuovi strumenti per il governo del territorio.
In particolare la nuova legge urbanistica prevede le seguenti innovazioni:
- il
superamento del Piano Regolatore Generale (PRG) tradizionale
con il Piano di Assetto del Territorio (PAT) e il Piano degli Interventi (PI):
il nuovo PRG comunale trova attuazione attraverso il PAT, strumento conformativo
del territorio che delinea le scelte strutturali di assetto e sviluppo
urbanistico e il PI, strumento conformativo della proprietà che disciplina gli
interventi da realizzare nell’arco di cinque anni;
- la
copianificazione a scala vasta: i
diversi livelli di pianificazione necessitano di visioni ad ampia scala in
quanto è difficile trovare una soluzione ai problemi locali se non in un
corretto rapporto con una scala più vasta quale quella sovracomunale. Questo
diventa attuabile con la redazione del Piano di Assetto del Territorio
Intercomunale (PATI) e con la redazione del PTCP dove viene coniugato l’assetto
del territorio con le vocazioni e le specificità prevalenti delle diverse aree.
Nella nuova legge urbanistica regionale la copianificazione trova la sua
attuazione mediante gli Accordi di Pianificazione per la formazione del PAT e
dei PATI con notevoli vantaggi dal lato procedurale, nella redazione e
approvazione condivisa degli strumenti urbanistici.
- la
Valutazione Ambientale Strategica (VAS)......
- la
partecipazione ai processi di pianificazione:
l’innovazione più significativa sotto il profilo normativo,
istituzionale e soprattutto culturale è la partecipazione ai processi di
formazione del piano facendo proprio quanto da tempo ispira la formazione degli
atti pubblici, in specie quando questi investono un’ampiezza di interessi e di
soggetti portatori di interessi quali quelli coinvolti da un piano territoriale
di area vasta.
- Quadro
Conoscitivo (QC): quale conoscenza
dell’insieme dei dati del territorio intesa come momento riassuntivo delle
conoscenze sparse a disposizione dei diversi operatori di conoscenza diventa
oggetto di apposita validazione, una sorta di sistema di certezze (motivazioni)
delle scelte del piano.
I contenuti del PTCP come indicati dall’art. 22 della L.R. 11/2004
1.
ricognizione dello stato di fatto per la costruzione del Quadro
Conoscitivo provinciale che raccoglie le informazioni e i dati sulle conoscenze
a largo spettro della provincia in ogni campo (ambientale, economico,
demografico ecc.);
2. tutela
dell’ambiente, della natura, delle bellezze naturali, degli habitat con
caratteri specifici e recepimento delle tutele di livello comunitario della Rete
Natura 2000 con i siti SIC e ZPS;
3. difesa del suolo e della sicurezza degli insediamenti con particolare
riguardo al rischio geologico, idraulico e idrogeologico;
4. tutela e valorizzazione del patrimonio agro-forestale e dell’agricoltura
specializzata;
5. prevenzione e difesa dell’inquinamento
6. controllo delle aree soggette a pericolo di incidente rilevante per
la presenza di talune attività (es. depositi di carburanti di certa entità);
7. individuazione di parchi e riserve naturali di competenza provinciale
nonché zone con particolari valenze paesaggistiche e naturalistiche da
tutelare;
8. individuazione di una rete di connessione tra le aree naturalistiche
protette, i biotopi, le aree relitte naturali, i fiumi e le risorgive;
9. individuazione e perimetrazione dei centri storici, delle ville
venete, dei complessi e degli edifici di pregio architettonico, delle relative
pertinenze e dei contesti figurativi;
10. obiettivi di assetto del territorio, dei sistemi di infrastrutture,
delle attrezzature, degli impianti e degli interventi pubblici di rilevanza
provinciale;
11. valorizzazione dei distretti produttivi;
12. pianificazione dei nuovi insediamenti
industriali, artigianali, turistico-ricettivi e delle grandi strutture di
vendita;
13. pianificazione coordinata tra Comuni con indicazione dei PAT
semplificati, per taluni comuni con meno di 5.000 abitanti.
Il PTCP «declina» e coordina le politiche e gli strumenti di pianificazione
regionali nel contesto provinciale e pertanto è strettamente collegato alla
programmazione regionale, a sua volta connessa agli indirizzi ed alle politiche
di sviluppo dello spazio comunitario (corridoi europei, euroregioni,regione
alpina ecc.). Il Piano avrà, quindi, il ruolo di unificare il momento delle
decisioni a partire dalla visione d’insieme di tutti i piani di settore
statali e regionali (piano di bacino, piano del parco, piano dei trasporti e
della logistica, piano dei rifiuti, ecc.) per raggiungere la condivisione delle
soluzioni.
Alcuni di questi strumenti sono già stati redatti dagli enti preposti e sono
già entrati in vigore. E’ certamente con questi che bisognerà ricercare con
più forza la condivisione delle tematiche e di progetti di territorio.
Con il
nuovo Codice la pianificazione paesaggistica ha assunto un ruolo fondamentale
nei confronti della tutela e valorizzazione del paesaggio.
Relativamente alla pianificazione paesaggistica, il Codice chiede di
individuare:
1 )
la suddivisione del territorio in "
ambiti omogenei"
in base
alle caratteristiche naturali e storiche ed in relazione al livello di rilevanza
e integrità dei valori paesaggistici".
L’individuazione degli ambiti omogenei dovrà riguardare l’intero territorio
ed
ogni tipo di paesaggio in base alle
caratteristiche naturali, storiche e secondo criteri di rilevanza ed integrità,
ma anche in base alle dinamiche e le pressioni che li modificano. La valutazione
del paesaggio individuato (ambito omogene o di paesaggio) dovrà in ogni caso
tener conto dei valori specifici che sono loro attribuiti dai soggetti e dalle
popolazioni interessate. (artt. 2 e 6 della Convenzione Europea del Paesaggio).
2) L’attribuzione a ciascun ambito di corrispondenti "obiettivi di
qualità
paesaggistica"...................
*
Testo copiato dall'elaborato
presente nel sito della provincia
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.
I no dei
comuni al PTCP proposto dalla provincia segnano la sconfitta del
Presidente Sergio Reolon.
Ha perso nel ruolo più specifico e importante: quello di rappresentare
i comuni
.
.
L'amministrazione provinciale doveva, in forza di una responsabilità culturale e
politica,
agevolare la formazione di Pati a scala sufficientemente ampia come
previsto dalla legge regionale
.
Il
codice dell'ambiente tra l'altro chiede
:
"la suddivisione del territorio in
base
alle caratteristiche naturali e storiche ed in relazione al livello di rilevanza
e integrità dei valori paesaggistici".
L’individuazione degli ambiti omogenei dovrà riguardare l’intero
territorio ed ogni tipo di paesaggio in base alle
caratteristiche naturali, storiche e secondo criteri di rilevanza ed
integrità, ma anche in base alle dinamiche e le pressioni che li
modificano.
.
.
L'Amministrazione provinciale nel suo PTCP ha
scritto
I
tre principi cardine del governo territoriale che il PTCP
perseguirà e declinerà alle specificità provinciale, sono:
• il principio della sussidiarietà
• il principio della sostenibilità
• il principio della partecipazione.
Proprio in
questi principi pur declinati si è azzoppata la proposta della
Provincia
.
.
La scelta
strategica del PTCP
Il Piano
Strategico, attraverso una prima lettura delle ricadute territoriali
delle progettualità proposte,suddivide
sommariamente il territorio provinciale in tre macro aree connotate da
caratteri simili in termini di
geomorfologia, infrastrutture, vocazione produttiva: i territori delle
terre alte, i territori cerniera, i
territori del Vallon del Piave (Valbelluna e Alpago).
.
Ci pare giustificata, dopo questa scelta
strategica, la nostra denuncia.
L'Amministrazione ha toccato con mano la scelta politica necessaria per
il territorio: "L'abolizione della provincia"
Diversamente non si spiegherebbe a quel mettere insieme le
"terre alte"
che diverse sono per storia e sviluppo sociale-economico-produttivo.
.
Le proposte di Quaderni Bellunesi
1 - Abolire la provincia
2 - Dare autonomia alle vallate di montagna configurate nelle attuale
comunità montane, iniziando con l'elaborazione di un PATI per vallata:
Cadore - Ampezzano, Comelico, Agordino, Alpago, Zoldano, Alto feltrino.
3- Costituire una sola comunità montana nella Val Belluna da Longarone
a Feltre
Sono aree definite dalla storia, dalla cultura, dal tessuto sociale ed
economico
Noè Zanette
Belluno 14 febbraio 2009
info@quadernibellunesi.it
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