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Prade é sindaco. Ebbi
l'avventura di chiedergli di candidarsi, a nome di alcuni amici, un anno prima delle
elezioni che videro trionfare, non solo in termini elettorali, Celeste Bortoluzzi.
Celeste fu il sindaco che svegliò la città da un letargo quindicennale,
la progettò come laboratorio di idee e di progetti, ne cadenzò
gli obiettivi e le realizzazioni.
Amava la sua città Celeste Bortoluzzi
Conosceva i bisogni della sua gente.
I cittadini ne riconobbero subito l'autorevolezza.
Ma finì come finì, velocemente. Tornammo a votare e sulla scia e nel ricordo di
Celeste Bortoluzzi, Antonio Prade, questa volta presentato e proposto
agli elettori da Maurizio Paniz, ha accettato la sfida elettorale ed è stato eletto sindaco.
Sarà un buon sindaco anche se l'incipit non ci è proprio piaciuto.
Catapultato ex novo in politica, Prade non ha saputo sottrarsi ad
una campagna elettorale indecente e scandalosa.
Intendiamoci: non per colpa dei candidati e tanto meno degli eletti, ma
dei partiti locali che senza proposte e senza idee hanno costretto i
candidati a pubblicizzarsi come prodotti di largo consumo.
Tanto a sinistra come a destra.
Un cattivo incipit che oggi cogliamo appieno, come logica conseguenza, nella
difficoltà di mettere insieme una giunta.
Vorremo,allora, lanciare una sfida ad Antonio Prade: imposti il programma, lo
illustri alla città e dopo scelga una giunta in grado di realizzarlo.
Noi, in una sorta di pars construens, gli vorremmo proporre alcuni
titoli di questo programma, quasi un decalogo, che egli saprà
coronare con un "obiettivo" capace di coinvolgere tutta la
città.
1° - Ridurre in modo consistente le tasse, incominciando dall'ICI.
2° - Ridurre in modo altrettanto vistoso la spesa corrente.
3° - Ridurre i costi della politica proponendo con forza l'unificazione
delle tre comunità montane della Val Belluna.
4° Introdurre nel sistema contabile una prassi budgettaria e un
controllo di gestione credibile che stimoli, anche, un sistema
meritocratico nella gestione del personale.
5° - Spostare significative risorse umane e materiali nei capitoli di
spesa per i non autosufficienti.
6° - Indicare le azioni necessarie per ridare al centro di
Belluno il vantaggio competitivo, economico, sociale e culturale
che la storia gli ha assegnato e l'incapacità degli ultimi sindaci ha
distrutto, come condizione necessaria, anche se non sufficiente, per
allargare lo sviluppo ai centri minori del comune.
7° - Creare le condizioni, statutarie e amministrative, perché possa
realizzarsi ogni possibile sinergia tra il Comune e le le forze economiche,
sociali e culturali della città per la realizzazione dei
più importanti obiettivi nella prospettiva di una accentuata
scelta di sussidiarietà.
8°- Il sindaco Prade assuma la responsabilità di sindaco del Capolugo
che significa (per fare qualche esempio) riconoscere il ruolo strategico
per la città della montagna bellunese e la vocazione universitaria di
Feltre.
9°- IL Sindaco Prade mostri la necessaria autorevolezza in Regione e a
Roma perché vengano finanziate quelle opere che risultino
strategiche per lo sviluppo della città.
(Celeste Bortoluzzi valutava in 2 mila milioni di euro il gap
infrastrutturale della provincia).
10° Con altrettanta autorevolezza il Sindaco Prade sostenga in
regione il Federalismo fiscale per un'Italia Federale.
E' un decalogo di azioni che ricopiano il pensiero di
Forza Italia e della Lega di Berlusconi e Bossi cui manca come si diceva un obiettivo forte,
capace di risuonare nel cuore di tutti i Bellunesi: potrebbe essere
" Belluno la città del turismo dolomitico"? |
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Celeste Bortoluzzi
Già sindaco di Belluno
Antonio Prade
Sindaco di Belluno
Marco Perale, a lungo Vicesindaco con
le giunte di Sinistra.
Pradre dovrebbe ,secondo il Circolo Antonio della Lucia,
nominarlo assessore.
Senza obiettivi comuni
con la città di Feltre
e l'intera Val Belluna
non si è un buon Sindaco della Città Capoluogo
Senza riconoscere che è la montagna che da senso alla Città di
Belluno non si è un buon sindaco
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