Altri Articoli
Comune
di Belluno
Deludente il Consiglio Comunale
del 2.07.07
La corsa verso
Bolzano di Cortina
Nomi e cognomi di
un disastro annunciato.
Una Campagna
elettorale
indecente
e
scandalosa
blocca il Sindaco Prade
Infortuni
sul lavoro:
Compito della Politica
Le Primarie del Centro Sinistra a Belluno
La corsa verso
Bolzano di Cortina
Nomi e cognomi di
un disastro annunciato.
Il
Gazzettino
su Cattolici e politica
Marco
Perale:
La fiaccola del
cattolicesimo
democratico
Donatella
da Corte:
Il cattolicesimo
non è un supermercato
I cattolici di sinistra:
IL nemico
è
il liberalismo sfrenato
Noè Zanette
il nemico
è
l'individualismo sfrenato
Enti
Inutili.
Le
comunità montane della Val Belluna
Montagna Montagne
Lettera aperta a
Oscar de Bona
Feltre
Ascensori per il Centro Storico
Lettera aperta a
Nino Bonan
Feltre
Il No! di Nino Bonan
agli ascensori
Il Ruolo del Sindaco
Intervista a
Loredana Barattin
Identikit
per un sindaco
B.I.M.
La classe dirigente che fu
Maurizio
Paniz
Parlamantare di F.I
Loris Scopel
Sindaco di Seren
del Grappa
Forza Italia
Un partito in costruzione
Magdi Allam
1°: Oriana Fallaci
2°:
Benedetto
XVI.. detto
XVI..
3°: Terrorismo....
La
ristorazione.
Belluno tra stelle e mediocrità
L'Ampi contro
Berlusconi
Tutti gli aricoli
|
|
Noi
che guardiamo.
Incipit delle storie di infortunio |
|
La
prima causa per morte
nei posti di lavoro
è la caduta dall’alto
oltre
il 44%
Antinfotunistica
cultura e politica
Trascurato nella
campagna elettorale, non iscritta nel tema più vasto della
"sicurezza" dei cittadini, noi crediamo invece che
l'antinfortunistica a pieno titolo debba essere inserita nei progetti
politici dei candidati sindaci come della politica in generale.
L'antinfortunistica è si un problema dai risvolti tecnici ed economici,
ma la battaglia contro gli infortuni sul lavoro si gioca, prima di
tutto, sul piano culturale.
Il rischio
Nel rischio è
l'inizio della civiltà.
Perché la civiltà è ribellione contro la materia cieca, sorda, legata
alla terra, è senso si superiorità, liberazione dall'ottusità e
dall'esistenza cupa; è compassione, anche se personalmente non ne siamo
oggetto
Zenta Maurina Raudive |
|
La legislazione antinfortunistica italiana è tra le più avanzate d'Europa.
L'evoluzione tecnologica ha reso sicuro il posto di lavoro in tutti i settori dell'industria, eppure gli
infortuni sul lavoro continuano a lacerare il tessuto sociale.
Tra la gente cresce
lo sconcerto, si invocano nuove regole,
leggi più stringenti: il primo maggio scorso è stato l'occasione per un'apoteosi
di parole adirate, severe, impegnative, di denuncia, a volte, di occasione; parole che sono
cadute
su una realtà preoccupante, distruttiva, tragicamente dolorosa, ma anche
sfuggente.
Ogni incidente sul lavoro ha,infatti, una sua storia
fatta di errori umani, di tecniche errate, di mancato rispetto delle
regole, di scarsa professionalità, di avidità, di momenti di stupidità,
di un mal compreso senso etico e sono storie il cui
incipit è sempre sotto gli occhi di tutti.
Dei bellunesi del centro storico di Belluno(e dei vigili) ad
esempio, che spesso hanno incrociato un cantiere edile dove raramente chi aveva
occhi per vedere ha constatato l'osservanza delle più elementari norme di sicurezza
(casco, guanti, segnalazione
del cantiere, cintura di sicurezza, salita di scale);
norme che anche solo il buon senso imporrebbe di
rispettare e la cui inosservanza testimonia una grave mancanza di
professionalità.
Di questa non professionalità si vuole parlare e di un disposto di legge
conseguenziale tra i più inapplicati.
Professionalità significa possedere un
bagaglio di risorse tecniche che sappia prevedere il risultato di ogni azione
intrapresa e l'uso degli strumenti adatti alla sua realizzazione.
Professionalità è
il rispetto di se stessi e
di chi ci lavora a fianco, è una forte coscienza del dovere, è disciplina
accettata con rigore, è riconoscere l'autorità posta a guida del cantiere.
Senza tutto questo un cantiere alleva il rischio, prepara l'infortunio, non
produce qualità.
Il crescere degli infortuni piccoli o
grandi ci dice che la professionalità manca
Ma dove si impara?
Forse non più nei cantieri viste le
dimensioni quasi cellulari del personale impiegato.
Allora la scuola.
Oggi se molti dubitano che sia
in grado di offrire le conoscenza tecniche necessarie ai giovani che
entrano presto nel posto di lavoro, sembra, invece, assodato che non riesca
ad inculcare loro il senso del dovere, la disciplina, il rispetto
dell'autorità, il rispetto di se stessi e degli altri.
Colpa , anche , delle
famiglie che non temono di colpevolizzare gli insegnanti,
denigrandone l'autorevolezza, negandone l'autorità.
Di questa situazione di diffusa mancanza di professionalità e di scarse
possibilità di recupero si è fatto, allora, carico il legislatore.
Una legge, guarda caso, del 1955, il D.P.R. 547 che al capitolo 2, art 4 - obblighi dei datori di
lavoro, dei dirigenti e dei preposti - al punto c.: obbliga (il preposto) a " disporre ed
esigere che i singoli lavoratori osservino le norme di sicurezza ed usino i
mezzi di protezione messi a loro disposizione".
Il preposto o capo squadra è una figura professionale sempre presente in ogni cantiere
che conti almeno 2 dipendenti.
Ma si può immaginare un preposto che allontana dal
cantiere un lavoratore perché non mette il casco?
info@quadernibellunesi.it |
|