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Quando
la burocrazia istituzionale
blocca lo sviluppo
ll contributo di
Loris Scopel sindaco di Seren del Grappa, offerto con l'intervista che
pubblichiamo in altra pagina, ha toccato il problema dei problemi della politica locale
l'elefantiasi burocratica del sistema Italia.
Una catena di comando
innumerabile fatta dai dirigenti dello Stato e delle sue infinite ramificazioni,
della regione, della provincia, delle comunità montane, dei comuni, delle associazioni di
interesse, dei gruppi di pressione e di tanto altro ancora.
Uomini capaci di sovrapporsi, di bloccare, di rinviare, di bocciare ogni
iniziativa avendo come unico obiettivo, nella maggior parte dei casi, la
certificazione della propria presenza e del proprio potere sugli
organismi inferiori, sulla dirigenza locale che finisce per
diventare il
parafulmine delle ire dei cittadini e innescare, per sopravvivenza, la
"lotta tra poveri" delle istituzioni locali.
Perso
tra questa miriade di poteri, svantaggiato dalla mancanza di una
leadership autorevole, il comune
capoluogo, come l'intera provincia, da decenni è privo di un progetto di crescita
sociale, economica ed ambientale degno di questo nome.
I troppi poteri, solo autoreferenziali sottintende Scopel, si
accompagnano alla poca democrazia e all'incapacità di pensare e
decidere per il bene comune.
La stampa locale dà continue informazioni sulla lotta "da
Campanile" che coinvolge perennemente le istituzioni locali.
Un
esempio, non ultimo per la verità, ci viene dai comuni di Ponte nelle Alpi e Belluno
dove è appena terminata una
sorta di guerra per la
nomina del presidente della
Comunità Montana Bellunese:
una contesa per la presidenza di un
Ente inutile.
Troppi poteri incapaci di alcun potere.
Val
Belluna.
Una sola comunità montana
Quaderni Bellunesi pensa che
tutta la Val Belluna possa e debba essere gestito da una sola
Comunità Montana che si estenda da Ponte nelle Alpi a Seren del Grappa,
con i poteri
ad esempio delle
città metropolitane, ma anche con una compiuta valorizzazione del ruolo
dei Sindaci, di tutti i sindaci attuali.
Per questo siamo d' accordo
con L'on Maurizio Paniz sulla necessità di una politica urbanistica
pensata per il territorio della provincia, siamo d'accordo con lui
sull'autonomia della provincia, che vogliamo semplicemente far precedere
da uno statuto che riconosca come montagna quella che montagna è
effettivamente: L'Ampezzano, il Cadore, il Comelico, l'Agordino,
l'Alpago, Lamon e il
Sovramontino, lo Zoldano.
E riconosca, ma facciamo solo qualche qualche ulteriore esempio, la
vocazione culturale-universitaria di Feltre, mentre celebra l'intera provincia
come turistica.
Zanette Cristina
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Seren Del Grappa
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Una storia a spanne
La comunità montana Belluno Ponte nelle Alpi e quella della Val Belluna
nascono dalla divisione in due tronconi della precedente Comunità
Montana Bellunese che,allora, confinava con quella feltrina.
La spaccatura aveva come obiettivo, neppure nascosto dai partiti, la
stabilizzazione delle alleanze tra gruppi politici che guidavano il
comune di Belluno: un sindaco democristiano qua , un presidente
socialista là.
La decisione fu presa, nel primo e
unico, consiglio regionale fatto a Belluno e fu sponsorizzata,
sicuramente in buona fede, dai
consiglieri comunale Crema e Tanzarella con l'astensione di
Floriano Pra. |