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Comune di Belluno Bilancio 2010
Meno soldi all'ISBRC più alle scuole dell'obbligo
Approvato l'emendamento del presidente  Francesco Lagrua
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Come si costruisce un partito (2°)

Come costruire un partito (1°)

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Comunicato Stampa
Bilancio e partito di maggioranza
Circolo Antonio Della Lucia
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Approvato il Bilancio preventivo del comune di Belluno. Bene il Sindaco

La scuola di montagna,le responsabilità dei sindaci.

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Politiche e interventi per
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Intervista a
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Sindaco di Belluno

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Loredana Barattin

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La crisi economica e la scuola dell'obbligo


Le ristrettezze economiche, le difficoltà finanziarie, la congiuntura negativa (ahimè, mondiale) sta rivoluzionando il modo di fare politica: i soldi non sono mai bastati, ma ora sono sempre meno. Soprattutto sono molto meno di quanto abbiamo sempre avuto (sia a livello di settore pubblico che privato). La vera sfida per il futuro sarà proprio questa: riuscire almeno a mantenere il tenore di vita degli anni scorsi. Ebbene, facciamo finta di niente? Facciamo finta di non vedere che i tagli statali, dovuti alla crisi, stanno colpendo un po' tutti i settori? Cosa c'entra la scuola con la crisi? C'entra, c'entra eccome: lo Stato sta cercando di destinare moltissime risorse per gli ammortizzatori sociali (sussidi di disoccupazione, CIG), le entrate fiscali sono in flessione, da qualche parte il danaro bisogna prenderlo. 

Il balzello della scuola Ricci di Belluno.


Ed allora, la scuola pubblica ha subìto (anche per queste ragioni) molti tagli. Io stesso posso testimoniare che anche le Scuole Ricci (medie), di cui sono membro del Consiglio d'Istituto nonché della Giunta di Istituto, ha dovuto aumentare il balzello odioso che le famiglie devono pagare per gli acquisti di materiale di consumo in quanto il bilancio scolastico non consente più alcune spese. Si tratta di € 25 per ogni ragazzo. Non dimentichiamo che ci sono degli studenti che non riescono ad andare in gita scolastica perché i genitori non possono permettersi il costo. La Giunta Comunale, nello schema di bilancio, aveva stanziato € 20.000 per tutte le scuole della città: ritenendo insufficiente tale cifra, ho presentato l'emendamento con cui ho chiesto di aumentare tale importo (portandolo ad € 30.000). Certo, non basterà, ma almeno il segnale c'è stato. Io e l'altro proponente, il Consigliere Uneddu, nonché tutti i Consiglieri Comunali che hanno votato favorevolmente, hanno dimostrato di voler restare vicini alle famiglie. Non posso non riconoscere che molti Consiglieri abbiano votato contro la mia proposta in quanto erano in disaccordo dal togliere danaro all'ISBREC.

Il bilancio dell'ISRBEC 

Ed allora, come ho fatto in Consiglio Comunale, guardiamo il bilancio dell'Istituto: nel 2009, dopo aver sottratto tutti i costi possibili (beni ammortizzabili, rimborsi spese a soci, ecc.), il bilancio è risultato positivo per oltre 3.500 euro. Quanto meno, perciò, già stando ai loro conti, il contributo a loro poteva benissimo essere ridotto di almeno 3.500 (evidentemente eccedenti le loro necessità). In più, ho saputo che i soci dell'ISBREC versano € 15,00 a testa, garantendo entrate per € 2.000 circa. Ebbene, visto che l'attività è volontaristica, mi si può spiegare perché un genitore deve pagare € 25,00 per mandare il figlio a scuola dell'obbligo mentre il Comune deve intervenire per aiutare un Istituto (non obbligatorio) i cui soci versano € 15,00 a testa? Se i soci versassero € 25 a testa (così come i genitori dei ragazzi delle scuole medie), potrebbero avere un ulteriore aumento di entrate di circa € 1.500 che, sommate agli € 3.500 sopra ricordati, porterebbero le necessità dell'Istituto di € 5.000 circa in meno. Ricordo anche che l'impegno derivante da una convenzione stipulata dal Comune con l'ISBREC prevede la copertura delle sole spese di consumo, stimate dall'Istituto medesimo in circa € 4.000. Tutto il resto è POLITICA (e lascio ai lettori il significato – per me sempre più vuoto – di questo termine..).
Ma il mio ragionamento è andato un po' oltre: perché dare tutto questo danaro ad un Istituto, sicuramente con valenza storico culturale di tutto rilievo, e nulla a tante altre associazioni culturali insediate e operanti in città? Perciò ho chiesto, nell'emendamento, anche che la distribuzione di tali contributi sia trasparente e predefinita da un regolamento comunale.

Francesco La Grua
Presidente della Commissione I^ del Comune di Belluno

Belluno 25 Marzo 2010

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