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Antonio Prade, sindaco
di Belluno, è
un compagno di viaggio con il quale, in modo unilaterale, il
Circolo Antonio della Lucia ha stretto un rapporto indissolubile che
intende mantenere, tanti sono le gli ideali, le prospettive
politiche,sociali, economiche e culturali per le quali ci sentiamo a lui legati.
Nondimeno dopo la soluzione dei problemi che si erano creati con la nomina di due assessori "esterni", da più parti contestata,
e dopo la presentazione delle linee programmatiche al consiglio comunale del 2 luglio ci è parso
necessario puntualizzare il nostro pensiero al
Sindaco su alcuni temi che riteniamo strategici nella prospettiva di
sviluppo della città e della provincia .
Sono le tesi già più volte commentate in "Quaderni " Il
nostro periodico on-line.
1° Antonio Prade è sindaco del capoluogo della provincia.
Questo ruolo
gli impone un rapporto di stretta alleanza-collaborazione con tutti i comuni della val
Belluna e primariamente con il Comune di Feltre.
Lo scontro continuo e risibile tra Belluno e Feltre ha provocato lo sperpero di
grandi risorse nelle due città e determinato la paralisi
politica, amministrativa e culturale di grandi progetti di
sviluppo della provincia.
Con altrettanta consapevolezza il Sindaco dovrebbe guardare alle
Vallate di montagna (Cadore, Alpago, Comelico, Ampezzano, Agordino, Alto
Feltrino) avendo chiaro che il proprio queste vallate danno significato
a Belluno come capoluogo.
2°. Spesa corrente e gestione del personale
Nella Gestione del Personale
dovrebbe essere
riversata una dose massiccia di meritocrazia.
Risorse umane e materiali dovrebbero essere spostate da attuali settori
a quelli dell'assistenza agli ultimi, individuati soprattutto, nelle
persone non autosufficienti.
E' sul bilancio e non su "assessori dedicati"
che si misureranno le scelte del Comune nel sociale.
La spesa corrente, anche se con la necessaria gradualità, dovrebbe essere del tutto ridimensionata.
3° Il Consenso
E' necessaria la presenza di un nuovo assessore (senza
portafoglio) capace di coordinare l'attività dei singoli assessori
sugli obiettivi posti dal sindaco, di garantire il consenso il più
largo possibile su ogni decisione che il sindaco voglia prendere, di
garantire la giusta informazione ai mass-media e quindi alla
popolazione, di chiamare continuamente ad un rapporto di sinergia con il
comune l'attività dei partiti e delle associazioni sindacali,
imprenditoriali e culturali.
4° I costi della politica.
Nel Consiglio comunale del 2 luglio abbiamo sentito parole che ci hanno
sconsolato.
I costi della politica sono stati misurati con gli
emolumenti percepiti dalle cariche istituzionali,
non con i costi, ad esempio, che derivino alla collettività dalla impossibilità di
una gestione unitaria dei servizi, dell'approntamento di una
politica
industriale, della programmazione urbanistica in un territorio come
la Val Belluna che da Ponte nelle Alpi a Feltre è, di
fatto, una sola città, ma soccombe tra "mille" autorità
burocratico-istituzionali.
Si potrebbe pensare a una sola comunità montana (oggi sono
tre) alla quale i sindaci potrebbero delegare la gestione dei
servizi e le politiche di interesse sovracomunale?
Ci pensi Prade!
Zanette Noè
Presidente del Circolo Antonio della Lucia |
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Antonio Prade
Sindaco di Belluno
Le punte di diamante della nuova
maggioranza M. Paniz
A. Prade P. Gamba
Cristina Zoleo
Presenza incolore nel consiglio del 2 giugno
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Eclissi
del sindacato.
(Dal
resoconto dell'Amico del Popolo
del 13 Luglio traiamo le "profonde" e meditate" richieste
di CGIL - CISL - UIL all'assessore al personale Paolo Gamba)
"I Sindacati dal Canto Loro, hanno evidenziato le priorità di
intervento: dal servizio di sorveglianza che, con la richiesta
di un maggiore controllo del territorio, potrebbe richiedere un
potenziamento delle risorse, ad una maggiore comunicazione verso i
dipendenti circa le procedure di mobilità interna e dall'esterno, fino
alla necessità di rivedere la macrostruttura e di porre rimedio alle
difficoltà procurate da carenza di organico in alcuni servizi "
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