Prade è salvo" ha titolato martedì 27 ottobre il Corriere delle Alpi, ma il Consiglio Comunale di Belluno di lunedì scorso ha scritto una delle sue più brutte storie.
Un gruppo di consiglieri comunali, che forse male avevano compreso il ruolo cui erano stati chiamati dai cittadini, appunto di consiglieri comunali, avevano a fine settembre messo "sotto" il Sindaco Prade nella votazione su una rettifica di bilancio.
La campagna di stampa che ne era seguita ha mostrato la loro estrema inadeguatezza e superficialità e i discorsi nel riconvocato Consiglio Comunale di lunedì, nella lettura che ne ha fatto il la stampa locale, sembrano presi in prestito da una "summa di bambinate". Si sa, a volte nell'uomo riemerge l'animo del bambino frustrato. Dispiace.
Dispiace che in Consiglio Comunale non si sia levata alta la voce di chi volesse ricordare a se stesso e agli altri che la gratuità nel servizio ai propri concittadini è e deve essere la motivazione prima del consigliere comunale.
Una gratuità come animus e un servizio agli altri che in via normale non attinge al bilancio del Comune, ma alle proprie capacità culturali, organizzative e di leadership.
Gratuità, solidarietà attiva, sussidiarietà efficace che ovviamente di per sé tracimeranno poi nel bilancio del comune: ecco il ruolo principe del Consigliere comunale, ecco cosa significa amare la propria città, amare tutti e ognuno tra i propri concittadini.
Nulla a riguardo abbiamo né letto né sentito.Pare giusto, allora, sottolineare la presa di posizione del Circolo Antonio della Lucia: questi consiglieri noi non li rivoteremo (mai), un rifiuto che sarà attivo e manifesto nelle prossime elezioni comunali.
Il mai è tra parentesi non tanto perché così vuole la politica, ma perché in fondo vogliamo sperare che i consiglieri incomincino veramente ad amare la propria città e vorremo esserne i testimoni.
Il Circolo Antonio Della Lucia,infine, intende dare atto della sensibilità politica dell'ex assessore Denio dal Pont che, di fatto, ha rifiutato di capeggiare la fronda