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Il comune costretto a non sperperare 2,3 milioni di euro
In questi giorni, la minoranza consigliare si è prodigata nel riferire
agli elettori che il bilancio del 2010 del Comune di Belluno è
“ingessato e povero”. La motivazione? Il bilancio subirebbe
(rispetto al 2009) un taglio di € 2,3 milioni circa causa il mancato
rispetto del patto di stabilità.
Tralasciando
il problema legato al patto di stabilità, il mio parere, già espresso
anche in Consiglio Comunale, è diametralmente opposto. GRAZIE al
mancato rispetto del patto di stabilità abbiamo ottenuto due risultati:
1 - nel
2009 abbiamo sostenuto l'economia del comune. Infatti, se avessimo
dovuto rispettare quel patto, non avremmo potuto spendere tutto quel
danaro necessario per le tante opere di investimento che sono state
fatte l'anno scorso. Qualche esempio?
Il ponte degli Alpini, le
scuole elementari che hanno sostituito le Gabelli.
2 -
il
secondo grande risultato è che, nel 2010, l'Amministrazione non ha
avuto la necessità di aumentare le entrate. È noto, infatti, che
per spendere di più (quei famosi 2,3 milioni di euro) il Comune, da
qualche parte, avrebbe dovuto trovare i soldi e, normalmente, li si
trova aumentando le tasse, le imposte o i costi dei servizi. Tutto
ciò non si è reso necessario, anzi, ci è stato vietato. Così i
cittadini bellunesi non devono pagare di più rispetto al 2009. È
evidente che qualche taglio è stato fatto (es. una mostra simile a
quella del Brustolon non è stata organizzata), ma, forse, è meglio
così...
Francesco
La Grua
Presidente della
Commissione I^ (bilancio) del Comune di Belluno
Belluno 25 marzo 2010
info@quadernibellunesi.it
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I grandi temi di sviluppo culturale
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